Una diffida all’amministrazione comunale “a proseguire l’approvazione del piano cimiteriale per dare il tempo ai cittadini di poter esprimere il proprio parere sulla possibile realizzazione di un forno crematorio nel centro urbano” e una lettera al Prefetto Armando Forgione con la richiesta di essere convocati.
Non si ferma il Comitato per il referendum che nei giorni scorsi ha tappezzato la città di manifesti, alcuni dei quali sono stati rimossi. La protesta è destinata a sfociare in nuove iniziative dopo l’ultimo consiglio comunale che ha rinviato in Commissione Affari Generali la discussione sui regolamenti attuativi proposti dalle minoranze, necessari per poter indire il referendum consultivo, così come previsto dallo Statuto comunale.
“Questo procrastinare, sta ledendo i legittimi diritti dei cittadini di esprimere il loro parere su temi importanti per lo sviluppo della nostra città”, rimarca Antonia Schiavarelli, presidente del Comitato, “nel caso specifico sulla costruzione di un forno crematorio in adiacenza al cimitero comunale, dunque nel pieno centro abitato, previsto dal piano cimiteriale, approvato in prima istanza dalla maggioranza consiliare il 12 febbraio che diverrà esecutivo entro poche settimane con la seconda votazione da parte del consiglio comunale. Non si tratta di una questione politica o etica”, sottolinea la referente, “ma di una questione che avrà un impatto notevole sulla città e i suoi abitanti che saranno così costretti a vedere realizzata un’opera a 200 metri da una scuola primaria e materna, a 400 metri dall’Istituto superiore, da attività commerciali e da una zona residenziale, in assenza di una espressa previsione nella realizzazione del forno crematorio nel programma elettorale”.
Il Comitato chiede la modifica dei regolamenti consiliari “affinché in futuro, i diritti di tutti possano trovare applicazione”.
Anna Bontempo (Il Centro)