I pirati saraceni al comando del Sultano Solimano il Magnifico Pialì Pascià, arrivarono con 160 navi sulla costa abruzzese. Il primo giorno del mese di agosto del 1566 rasero completamente al suolo l’intera città di San Salvo, l’abbazia dei Santi Vito e Salvo, le torri di vedetta nelle immediate vicinanze della foce del torrente Buonanotte e della foce del fiume Trigno.
Molte persone furono trucidate. Per fortuna la maggior parte degli abitanti del nostro borgo si era rifugiata nei paesi all’interno. Il 2 agosto assalirono Termoli. A Guglionesi l’esercito ottomano trovò “ pane per i suoi denti”. Il monaco Serafino Da Vincenza, con un colpo di archibugio fece fuori il luogotenente di Pialy Pascià.
A quel punto i Saraceni arretrarono. Il vescovo di Chieti, Giovanni Oliva, si rivolse alle popolazioni abruzzesi con il seguente appello: “Popolo di Abruzzo Citeriore, a motivi che i Saraceni fanno strage dei cristiani fratelli nella Palestina e nelle altre contrade dell’Oriente, il Santo Padre vi chiama a raccogliervi sotto il vessillo della Croce, per ben meritare la grazia del Cielo e far trionfare la Civiltà.
I rispettivi parroci terranno aperti i ruoli per l’arruolamento e per la dispensa dell’insegna della croce da mettersi al petto e negli scudi”. Nel 1571 il re di Spagna , con l’appoggio papale, riuscì a formare una grande alleanza contro i turchi, che comprendeva la Spagna, Venezia, Genova, i cavalieri di San Giovanni e lo Stato Pontificio. Venne chiamata Lega Santa. I Saraceni furono sconfitti nella battaglia di Lepanto. Fra i soldati caduti in quella cruenta battaglia sono stati riscontrati diversi cognomi salvanesi: Giorgio Pagano, Pietro Di Iorio, Giuseppe Di Nardo.
Lo storico di Vasto, Filippo Marchesani, scriveva che i ruderi delle torri di avvistamento di Buonanotte e del Trigno erano esistenti e visibili agli inizi del 1900.
Michele Molino
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