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Giornata mondiale delle api e loro importanza per l’umanità, ntervista al prof Guido Brunetti

Il 20 maggio di ogni anno si celebra la giornata mondiale delle api, portando all’attenzione dei cittadini la loro fondamentale importanza nella sopravvivenza, protezione e  salvaguardia dell’ecosistema. La vita dipende dalle api e da altri impollinatori. Infatti, oltre il 75 % delle colture alimentari mondiali è il frutto della loro attività. Più dell’80 % delle coltivazioni finalizzate a nutrire l’uomo si basa sul loro lavoro. Sul loro prodigioso cervello e sui loro straordinari comportamenti abbiamo chiesto al professor Guido Brunetti una sua valutazione.

Professor Brunetti, cervello,  qualità e comportamento delle api.

“Le ricerche neuro scientifiche ed etologiche hanno dimostrato il loro splendido comportamento e la loro stupefacente organizzazione. Negli ultimi anni, neuro scienziati ed etologi hanno fornito scoperte e dati su un insetto conosciuto fin dall’antichità.

Poeti, scrittori e filosofi hanno mostrato le meraviglie delle api (apis mellifera), evidenziando la loro mirabile organizzazione sociale. Il loro massimo cantore  è stato il più grande poeta latino, Virgilio, il quale ha descritto la loro eccezionale società, laboriosità e le  ferree leggi che le governano. ‘ E volavano in giro le api d’oro presso le fonti ‘ ha cantato il poeta greco Teocrito”.

Sembra di capire che il cervello delle api abbia caratteristiche umane.

“Hanno una organizzazione così perfetta che alcuni autori considerano le api dotate

di ‘una mente divina’. Esse hanno nutrito Giove bambino- scrive Virgilio- tenuto nascosto sul monte di Creta.

In verità, le api- spiega Brunetti- nascondono ancora un mistero, il mistero della loro intelligenza, quello del loro coraggio e il mistero della loro concordia. Allo stato, risulta che le api sono tra gli animali più intelligenti ed importanti. Il loro cervello, che è composta da 950.000 neuroni, ‘pensa, pianifica, fa di conto e forse sogna’. Hanno dunque molte delle nostre capacità mentali.

Le ricerche hanno indicato che gli esseri umani sono caratterizzati dai medesimi componenti chimici di questi splendidi insetti dall’ipnotico canto. Possiedono inoltre uno dei più complessi esempi di comunicazione.

Il cervello delle api- spiega il noto neuro scienziato Brunetti- può pervenire a ‘prestazioni di intelligenza elevata’. Le ricerche cercano di capire in che modo un cervello così piccolo, incantevole e importante per la Terra svolga una sofisticata quantità di attività e tale da costituire un “modello” per l’uomo. Un cervello dunque pieno di fascino e ancora tutto da esplorare”.

Monica Serafini

 

 

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