Il futuro dell’industria nel Vastese dipende dalle infrastrutture. Fondamentale è l’ultimazione del cosiddetto “ultimo miglio ferroviario”. Aziende e sindacati si appellano alla politica. La Regione assicura che il progetto si farà. L’ultimo miglio ferroviario è oggetto di un accordo di programma Mit -.Rfi che prevede, secondo il cronoprogramma di Rfi, la progettazione definitiva entro il 2021 e l’avvio dei lavori all’inizio del 2022 con un fine lavori previsto per il 2023.
Da qualche tempo però non se ne parla più. Questo particolare è stato più volte stigmatizzato dai sindacati. Il presidente della commissione ambiente, infrastrutture e trasporti della Regione, Manuele Marcovecchio ha più volte assicurato che la società Rfi, come previsto nel contratto di programma definito con il ministero delle Infrastrutture, ha espressamente confermato che il progetto va avanti.
La Regione assicura che è pronta a fare la sua parte affinché vengano realizzati i necessari adeguamenti dell’area portuale, funzionali all’ultimazione del tratto ferroviario.
Il progetto ovviamente dovrà tenere conto anche delle esigenze di tutti gli operatori portuali e della sicurezza di chi opera nel bacino, cercando di portare benefici a tutti, imprenditori e marineria locale.
L’opera non è attesa solo dalla Sevel, in Val di Sangro, che già oggi carica dalle banchine del porto di Punta Penna i furgoni prodotti e destinati ai mercati del Nord Europa e dell’Asia. Denso e soprattutto Pilkington la reclamano da tempo e al coro di richieste si è aggiunta AssoVasto.
“La politica non perda più tempo e fornisca date certe alle multinazionali e agli imprenditori dell’indotto”, chiedono i sindacati. “Le operazioni di carotaggio dei terreni interessati dall’attraversamento della linea ferroviaria sono già state fatte. Va reso noto e ufficializzato il cronoprogramma”.
Paola Calvano
