Le Rsu della Denso lanciano un invito all’azienda: dichiarare lo stato di crisi presso i ministeri competenti. A detta dei sindacati è un passo necessario per poter affrontare la difficile situazione.
Tempi bui dunque per i lavoratori della Denso. La direzione aziendale dal canto suo ha illustrato un massiccio calendario di ricorsi alla cassa integrazione.
Quello che più spaventa è certamente il futuro e in particolare il piano industriale 2021-2023 nonché la gestione dei 200 esuberi dichiarati dall’azienda. Il finanziamento per lo scivolo pensionistico (contratto di espansione) a cui l’azienda era intenzionata ad accedere, in realtà è finito.
La Denso ha escluso l’utilizzo la pensione anticipa a spese della Denso perchè troppo costoso, ed è incerta sull’eventuale esodo volontario.
Il prossimo incontro è previsto per il 7 giugno ma nel frattempo le rsu sperano che la Denso dichiari lo stato di crisi e contestualmente presenti il piano industriale.
Intanto la vertenza Denso finisce al ministero dello Sviluppo economico. I rappresentanti sindacali provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno infatti delegato i segretari nazionali a chiedere un incontro urgente con il ministro Giancarlo Giorgetti.
I problemi più grossi sono nel reparto Alternatori e Piccoli motori. Vanno meglio le cose nelle linee dei motori d’avviamento.
“Le nostre speranze – afferma Primiano Biscotti della Cisl – sono riposte nel ministero”.
Paola Calvano