In passato, San Salvo, aveva un territorio ricco di boschi con alberi d’ alto fusto. Lo chiamavano il paese delle grandi querce. Ne è rimasta solo una. Il romanzo scritto dal compianto ex sindaco, Rinaldo Altieri, infatti, ha per titolo “La quercia grande”. Anche gli ulivi monumentali stanno man mano scomparendo.
Non tutti sanno che nel lato destro del lungo viale che porta al piazzale del cimitero di San Salvo, (è una fortuna che si trovano all’interno di una proprietà privata) esistono ancora due ulivi secolari di incomparabile bellezza. Rigogliosi e maestosi più mai, sono ricoperti da una cascata di bellissimi fiorellini gialli, pronti a trasformarsi tra alcuni mesi, in olive profumate. I due patriarchi grigi sono la casa per molti uccelli e sono fonte di biodiversità e di bellezza. Bisogna provvedere alla registrazione nell’elenco degli alberi monumentali. Prima che sia troppo tardi.
A tal uopo il Comune di San Salvo si sta dotando degli strumenti necessari. I due nodosi ulivi sono un bene di interesse collettivo e quindi una risorsa di inestimabile valore per la città. “Sedersi all’ombra di un albero, in una bella giornata e guardare le colline lussureggianti – si legge in un libro della scrittrice britannica Jane Austen – è il miglior riposo”. Dal momento che gli ulivi sono ubicati nei pressi di un polo scolastico, conseguentemente possono essere utili per lo svolgimento delle attività relative all‘educazione ambientale. E’ nostro dovere lasciare alle future generazioni il patrimonio arboreo che abbiamo ereditato dai nostri genitori.
Michele Molino
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