Al via i lavori di livellamento e di ripascimento sabbioso a Vignola, località della costa interessata da una forte erosione che, oltre a creare problemi a case e strutture turistiche, ha anche danneggiato la pinetina presente, la cui prima fila di alberi è stata completamente bruciata dalla salsedine. In quel tratto di litorale insignito anche quest’anno della bandiera blu e dove la spiaggia è arretrata di parecchi metri nel giro di dieci anni, sono stati eseguiti di recente alcuni interventi consistiti nella posa di massi di pietra naturale di Apricena a protezione di alcune abitazioni, che però hanno bloccato l’accesso alla spiaggia.
Ma si è trattato dell’ennesimo intervento tampone: per contrastare il grave fenomeno erosivo la Regione ha stanziato di recente 3,5 milioni di euro. In quel punto della costa esiste anche un’area demaniale data in concessione ai titolari della Grotta del Saraceno, un villaggio turistico sul mare meta ogni anno di centinaia di turisti che scelgono Vasto per le loro vacanze. La spiaggetta antistante la pinetina viene sottoposta periodicamente ad interventi di livellamento e di ripascimento con sabbia di cava. Si tratta di un’area che ha una superficie complessiva di 1.950 metri quadrati.
Quest’anno prima di effettuare i lavori la società che gestisce la struttura turistica ha dovuto produrre uno studio per la valutazione di incidenza ambientale (Vinca) per la verifica di eventuali impatti sugli habitat e sul sito di interesse comunitario.
L’iter si è concluso con il rilascio di un parere favorevole da parte del dirigente del Comune, Stefano Monteferrante, ma con una serie di prescrizioni che vertono sulle attività di cantiere, sulla collocazione di pannelli divulgativi che riportino le caratteristiche floristiche, faunistiche, geomorfologiche degli habitat tipici del Sic Punta Aderci-Punta della Lotta, sulla installazione di un congruo numero di casette per uccelli all’interno della pineta, coerenti con le caratteristiche delle specie ornitiche presenti nell’area dell’intervento e sulla realizzazione di una fascia di vegetazione resistente agli “aerosol salati”, con piante arbustive tipiche del Mediterraneo.
Quest’ultima prescrizione nasce dalla necessità di proteggere la pinetina presente sulla spiaggetta, frutto di un’opera di rimboschimento effettuato alcuni decenni fa. Il boschetto presenta oggi un forte arretramento con la prima fila di alberi bruciati dalla salsedine a causa del forte fenomeno erosivo che interessa il tratto di costa in questione. I tecnici sono giunti alla conclusione che “l’erosione costiera ha portato all’avanzamento delle acque che negli anni hanno divelto la fascia di arbusti ed alberi piantati a protezione della pineta”.
Anna Bontempo (Il Centro)