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Centrodestra, si tratta sul nome di Cerullo

Tramonta il candidato di bandiera e riprende quota l’ipotesi civica. Dovrebbe ruotare su alcuni nomi della società civile il tavolo regionale del centrodestra per la scelta del candidato sindaco di Vasto e degli altri comuni in cui si vota in autunno. Ma il condizionale è d’obbligo dopo mesi e mesi di traccheggiamenti in cui si sono vagliate diverse ipotesi fino ad arrivare alla ufficializzazione, da parte della Lega, del nome di Alessandra Cappa.

Sulla consigliera comunale del partito di Matteo Salvini  pero, in tutto questo tempo,  non è stata trovata la necessaria convergenza. Ha quindi ripreso quota l’ipotesi del candidato civico. Salvo ripensamenti dell’ultima ora, al tavolo regionale dovrebbe  portare il nome di Giacomo Cerullo, giovane avvocato vastese e consulente legale di Oasi, l’associazione che raggruppa gli operatori portuali di Punta Penna. Cerullo, sponsorizzato dai coordinatori provinciale  e regionale di Fdi, Piernicola Carlesi e Etelwardo Sigismondi,  è decisamente in pole position, ma non è il solo nome spendibile.

Tra i papabili ci sono anche Alessandra Notaro, candidata sindaco dell’aggregazione civica La Buona Stagione e di Azione, che anche di recente ha incontrato alcuni esponenti della Lega, e Piergiorgio Molino, presidente del Consorzio Vivere Vasto Marina. I rumors della vigilia parlano di fibrillazioni e forti malumori nel centrodestra, i cui ritardi nella scelta del candidato sindaco stanno spianando la strada alla riconferma del primo cittadino uscente, Francesco Menna che si ripresenta al giudizio degli elettori con la stessa maggioranza del 2016.

Il centrodestra è ormai solo una vuota etichetta nell’assordante silenzio dei responsabili dei piani alti di una presunta coalizione”, attacca Guido Giangiacomo, capogruppo consiliare di Forza Italia, “costoro si sono arrogantemente arrogati la scelta  sottraendola a chi sul campo poi deve chiedere i voti e fare una campagna elettorale ormai balneare. Ho sempre ribadito che il candidato sindaco dovesse essere scelto dai consiglieri che vivono la realtà locale ignota a senatori e deputati, i quali il territorio lo individuano solo con logiche spartitorie e bandierine di partito.  Ribadisco per l’ultima volta il mio pensiero”, aggiunge Giangiacomo, “i responsabili dei partiti del centrodestra, in un silenzio assordante che ha lasciato i nostri elettori confusi e arrabbiati, hanno fatto un danno che ritengo ormai irreparabile. Ne risponderanno ai vastesi quando scenderanno dall’Olimpo per chiedere un voto al fine di risalirci”., conclude il capogruppo forzista.

Insomma l’ipotesi che il centrodestra non riesca a fare sintesi, andando poi in ordine sparso, diventa ogni giorno più concreta.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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