“Il parere positivo della Commissione tecnica non ci fa dormire tranquilli. Purtroppo con questa tipologia di impianti il rischio incidenti è sempre dietro l’angolo, come più volte ricordato dalle cronache nazionali ed internazionali”. Lino Salvatorelli, presidente dell’Arci, commenta il giudizio di compatibilità ambientale rilasciato dai Ministeri della Transizione ecologica e della Cultura sul progetto della Eco Fox di Punta Penna per la realizzazione di una nuova sealine con annesso campo boe per lo scarico di olii vegetali.
Si tratta di una condotta interrata lunga circa 1.350 metri, costituita da due linee, una dedicata allo scarico dell’olio vegetale dalle navi cisterne e l’altra in cui defluirà l’acqua utilizzata nelle operazioni di spiazzamento e riscaldamento della condotta, poste l’uno a fianco all’altra.
“L’impianto verrà realizzato in una zona estremamente fragile dal punto di vista ambientale e caratterizzata da un elevato afflusso turistico e dalla presenza di strutture ricettive”, prosegue Salvatorelli, “purtroppo l’amministrazione comunale si è limitata solo ad un timido approccio tecnico, non ben sviluppato, omettendo ogni tipo di considerazione politica. Noi pensiamo che la presenza di una sealine comporti dei rischi e riteniamo che certe operazioni possano svolgersi con maggior sicurezza in un’area delimitata del porto e non in mare aperto. Ci risulta, comunque, che manchi il parere del Comitato di gestione della riserva di Punta Aderci, sulla cui necessità si è espressa anche la Commissione tecnica del Ministero”, aggiunge il presidente dell’Arci, “invitiamo pertanto il Comune a procedere nei tempi dovuti al ricorso nelle sedi opportune”.
Il decreto firmato dai ministri Roberto Cingolani e da Dario Franceschini – e contro il quale è possibile presentare ricorso al Tar entro 60 giorni – arriva dopo il parere favorevole della Commissione tecnica. Le conclusioni cui sono giunti gli esperti del Dicastero sono condensate in una corposa relazione di 59 pagine, in cui vengono analizzate le possibile interazioni sull’ambiente in seguito alla realizzazione della nuova sealine.
Le condotte saranno interrate a una profondità di circa 1 metro al di sotto del fondale marino, fatta eccezione del primo tratto che verrà interrato ad almeno 4 metri. La Commissione tecnica ha anche analizzato l’impatto dovuto a eventuali malfunzionamenti, giungendo alla conclusione “che non è credibile l’ipotesi di scenari di dispersione in mare dell’olio vegetale”.
Nei mesi scorsi era stato il Forum civico ecologista a far sentire la sua voce invocando un intervento del sindaco Francesco Menna, chiamato nella sua qualità di massima autorità sanitaria locale, a “imporre una moratoria su tutti i nuovi impianti industriali, nonché sugli ampliamenti di quelli esistenti”.
Anna Bontempo (Il Centro)