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Villa confiscata, è scontro dopo la sentenza

Sono passati due mesi da quando la Corte d’appello dell’Aquila ha disposto la restituzione ai legittimi proprietari della Villa Bontempi con una sentenza passata in giudicato. La confisca avvenne nel 2011 e dal 2014 è entrata nella disponibilità del Comune. I 4 figli di Carmine Bevilacqua, proprietari della Villa, non riescono però a riavere l’immobile diventato una casa famiglia per minori. I loro legali, gli avvocati Giuseppe La Rana, Danilo Leva e Fiorenzo Cieri hanno inviato una lettera alla Corte aquilana lamentando la mancata esecuzione della sentenza.

In merito a questa vicenda il Comune si tira fuori. “Stiamo cercando di aiutare i gestori a trovare un’altra location”, assicura il sindaco Francesco Mennama non è facile. Siamo in contatto con l’Agenzia per i beni confiscati allo Stato. Il trasferimento richiede dei tempi ma verrà fatto“, assicura il primo cittadino.

I proprietari dell’immobile si dicono però esasperati. “La Corte d’appello si è pronunciata il 26 aprile”, ricorda Carmine Bevilacqua “ma la casa non ci è stata ancora restituita. Possibile che gli immigrati presenti non possano trasferirsi in un’altra struttura? Perchè la sentenza non viene rispettata? Chiedo giustizia ai giudici della Corte d’appello”, afferma Bevilacqua.

“Quella villa“, insiste il Comune “è stata destinata a funzione sociale come casa di accoglienza per minori con disagio. Gli occupanti non possono andare via da un giorno all’altro ma serve una sede idonea allo scopo. Cercheremo di trovare una soluzione prima possibile”, assicura il Comune.

Paola Calvano

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