Soddisfazione per la riconsegna, prevista a fine mese, degli ultimi tratti della ciclovia dei Trabocchi; ma nello stesso tempo preoccupazione per le evidenti criticità ancora presenti che impediranno nella stagione estiva 2021 di fruire del tutto di questa importante infrastruttura. Nonostante diversi pacchetti abbiano puntato sulle sue suggestioni per catturare turisti.
Ad esprimerle è Cna Turismo Abruzzo, che per bocca del presidente regionale Claudio Di Dionisio si dice «contenta dell’annunciata riconsegna dei lavori da parte della ditta che sta realizzando gli interventi nelle gallerie», ma esprime nello stesso tempo perplessità su un insieme di problemi sin qui focalizzati ma rimasti irrisolti: «A parte alcune considerazioni circa la criticità che la nuova pavimentazione potrebbe presentate – dice Di Dionisio – restano del tutto irrisolti, almeno per ora, alcuni aspetti che attengono alla dotazione di servizi lungo il percorso, sia per i mezzi che per le persone; alla gestione dei punti di ristoro e di informazione; alle garanzie di sicurezza legate alla possibile commistione con i pedoni; di possibili invadenze delle auto in sosta. Tutte cose determinanti, se davvero si vuole fare di questo tratto – di certo il più suggestivo dell’intera ciclabile che attraversa l’Abruzzo – il biglietto da visita sui diversi mercati».
Ed è proprio sul futuro dell’infrastruttura ciclabile che unirà la costa abruzzese, da San Salvo a Martinsicuro, che pone invece l’accento il coordinatore regionale di Cna Turismo, Gabriele Marchese: «Il progetto della ciclovia deve essere pensato, sia per la gestione che per la promozione, come un tutt’uno, e non come se fosse uno spezzatino in cui enti diversi intervengono con una propria visione limitata e parziale. Esistono ancora tratti da realizzare, altri ancora che presentano limiti progettuali gravi, con passaggi sui marciapiedi incompatibili con l’idea di un prodotto vincente sui mercati internazionali e nazionali. Senza contare la funzione di raccordo con i sistemi stradali, ferroviari, aeroportuali e portuali necessaria per coordinare l’offerta turistica.
Questo ruolo, in un territorio che si fregia anche di numerose “Bandiere Blu” lungo la costa, lo deve esercitare la Regione come capofila e principale investitore, coinvolgendo anche le Camere di Commercio, le Province e i Comuni attraversati. E con loro le associazioni d’impresa. Non c’è altro tempo da perdere, serve gettare ora le basi perché la stagione 2022 divenga quella della effettiva apertura di tutta la ciclovia della costa abruzzese».