I giorni passano ma il centrodestra, sconvolto e scompaginato dalla mossa politica di rara efficacia di Alessandra Cappa, che ha lanciato la nuova formazione civica “Pro Vasto” e creato il ticket con Alessandra Notaro, non decide o, comunque, non ancora. È a caccia del candidato da un minuto dopo la conferenza stampa delle due donne, ma i no sono stati tanti e rumorosi. L’ultimo, di Marco Di Michele Marisi, ha messo inesorabilmente con le spalle al muro i responsabili regionali dei tre partiti.
Ora avanza il nome di Guido Giangiacomo, proprio nel momento in cui più di uno, soprattutto dentro Forza Italia, ribadiva da più parti che la soluzione migliore sarebbe stata la convergenza sul duo Notaro-Cappa, evidentemente ritenuta l’unica proposta politica in grado di contrastare Francesco Menna. Certo, la cosa non è semplice, soprattutto a pochi giorni dall’uscita dello stesso Giangiacomo da Forza Italia.
A questo punto la domanda è: da chi è investita la candidatura di Giangiacomo? È soltanto una candidatura contro, per ostacolare il duo Notaro-Cappa e cercare di prendere un voto in più per andare al ballottaggio contro Menna, o una candidatura per, cercando di ribadire la centralità dei partiti di centrodestra evitando di farsi dettare la linea da Notaro-Cappa? Nel primo caso sarebbe una candidatura destinata a non incontrare i favori di elettori stanchi di polemiche e vecchie diatribe. Nel secondo caso andrebbe dimostrato, con i fatti, che i partiti, dopo tanti ritardi accumulati, abbiano ancora un seguito a livello locale.
Vedremo. Fino a quando non ci sarà l’ufficialità, sono soltanto chiacchiere, anche se in politica, dopo le chiacchiere, debbono necessariamente arrivare le decisioni. Ora, però, dopo mesi e mesi di gente che si è guardata allo specchio per chiedersi chi fosse il più bello del reame, il centrodestra dovrebbe chiedersi se esiste ancora il reame.
la Redazione
