E’ paradossale verificare che solo a Vasto non si sappia dove sia possibile ubicare le Residenze Comunitarie Assistite, destinate al soddisfacimento delle esigenze dei cittadini anziani e al miglioramento della loro qualità della vita, soprattutto nel periodo della senescenza e dell’invecchiamento.
Ricordiamo che la legge n. 328/2000 ha stabilito le competenze per la realizzazione di tali Residenze, che sono destinate alle esigenze degli anziani autosufficienti, ma privi di una specifica rete di sostegno familiare che li possa corroborare nel disbrigo di tutte le attività quotidiane ricorrenti di alloggio residenziale o semiresidenziale, vitto, pulizia ed igiene degli abiti e della persona, accompagno nel disbrigo delle piccole faccende personali, supporto sociale e sentimentale nello svolgimento di tutte le proprie difficoltose azioni esistenziali.
Chi ha un familiare anziano conosce la gravità delle questioni e la necessità di avere disponibili questi servizi nel maggior numero possibile. A Vasto ciò non accade.
Tali strutture a ciclo residenziale e/o semiresidenziale sono autorizzate dai Comuni e la relativa autorizzazione dovrebbe essere concessa in conformità alle caratteristiche stabilite dalla legge Regionale, che fissa i requisiti minimi strutturali ed organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio delle strutture, il cui parere di conformità è rilasciato – in via esclusiva – dal competente servizio della Asl n. 2 Lanciano-Vasto-Chieti.
Si dirà: quale è il problema, risolto in tutti i Comuni di Abruzzo ma che a Vasto ostacola il rilascio delle autorizzazioni amministrative?
Il problema consiste nel fatto che il vigente Piano Regolatore Generale del nostro Comune non ha mai previsto le Residenze Comunitarie a ciclo Residenziale o Semiresidenziale, non risultando dettagliata la specifica destinazione di uso delle Zone di PRG, dove è possibile farle. Nota bene: Il Comune non ci mette un euro e, spesso, si tratta di volenterosi imprenditori a gestione familiare che fanno funzionare le attività.
Abbiamo quindi pensato di offrire un ultimo contributo collaborativo – in questa legislatura – alla scarsa amministrazione Comunale, presentando una mozione di indirizzo per risolvere tale indeterminatezza e precisare che è possibile insediare tali residenze Comunitarie a Carattere Residenziale o Semiresidenziale, in tutte le Zone del PRG dove è ammessa la residenzialità insediativa corrente (case, studi, ambulatori, pensioni, alberghi, etc). Cioè in tutte quelle zone dove possono abitare le persone normali, possono – a nostro parere – abitare anche gli anziani nelle R.A. , ovviamente se la struttura possiede i requisiti certificati dalla Asl n. 2, in quanto compatibili ed in grado di assicurare il corretto sviluppo di tali servizi nell’agglomerato urbano.
La proposta non avrebbe richiesto l’avvio di nessuna Variante al Piano Regolatore, potendo essere chiaramente identificata come un mero chiarimento applicativo di norme già esistenti e che venivano semplicemente riepilogate, per opportuna omogeneizzazione di indirizzo amministrativo ai competenti Uffici Comunali.
Ovviamente tutti gli intervenuti al dibattito in Consiglio Comunale hanno convenuto sui ritardi accumulati a Vasto e sulla necessità di una regolamentazione della materia: ma poiché la iniziativa era la nostra, la maggioranza ha ritenuto di doverla bocciare. Come fa sempre quando abbiamo tentato di proporre delle norme che rendevano tutti i cittadini uguali tra di loro o che risolvevano dei problemi ai vastesi. Ne riparleremo dopo le elezioni.
Il Nuovo Faro
Dott. Ing. Edmondo Laudazi
