Melania Dottori è la nuova presidente regionale di CNA Giovani Imprenditori Abruzzo. E’ stata designata ieri pomeriggio al termine dell’assemblea tenuta in videoconferenza. Succede a Luca Lecce, protagonista in questi anni, con il coordinatore Silvio Calice, della nascita e del rafforzamento di un Raggruppamento che ha promosso numerose iniziative rivolte alla platea dei giovani imprenditori abruzzesi: dal ruolo da protagonisti del Premio nazionale Cambiamenti, dedicato alle migliori idee imprenditoriali innovative, agli eventi dedicati alla digitalizzazione e all’internazionalizzazione.
La Dottori, molisana, trentaquattrenne, educatrice di nido e comunità, residente a Vasto, è titolare di un nido d’infanzia e di un’azienda che eroga servizi per i più piccoli. All’appuntamento di ieri, cui erano collegati oltre venti imprenditori, hanno preso parte anche il presidente e la coordinatrice nazionale dei Giovani Imprenditori Cna, Marco Vicentini e Laura Cipollone (abruzzese), oltre al presidente e al direttore regionale della confederazione artigiana, Savino Saraceni e Graziano Di Costanzo.
«Tra i primi obiettivi del mio mandato per i prossimi quattro anni – dice Dottori – il primo è un vero processo di radicamento su tutto il territorio regionale del Gruppo dei Giovani Imprenditori. Attualmente può contare su un nucleo molto forte e affiatato in provincia di Chieti, dove storicamente ha preso le mosse, ma la nostra forza sarà maggiore solo se saremo in grado di strutturarci anche negli altri territori». Quanto allo scenario che si prospetta dopo la fine dell’emergenza sanitaria, la neo presidente della nuova generazione di imprenditori della Cna dice: «I giovani, per loro natura, sono sempre più pronti a ripartire e rimettersi in gioco. L’emergenza, per certi aspetti, ci ha trovato meno impreparati d’altri ad affrontarla: perché era già nel nostro Dna il patrimonio legato, tanto per fare un esempio, all’utilizzo di quelle tecnologie digitali, che in poco tempo tutta la società ha dovuto imparare rapidamente a conoscere e usare. Tecnologie che continueranno a rappresentare uno dei nostri punti di forza. Per questo, lo dico da persona abituata alla concretezza di chi lavora ogni giorno con i bambini, no: il futuro non ci fa paura».