Niente più apertura del torace per l’impianto di valvole cardiache. Compie un salto di qualità l’ospedale di Chieti, che punta sull’innovazione in cardiochirurgia con un intervento di sostituzione valvolare eseguito per la prima volta al SS. Annunziata con accesso mini invasivo.
Si tratta di un approccio moderno in alternativa a quello mediante apertura centrale del torace che altamente invasivo e caratterizzata da un recupero post operatorio sicuramente più lento.
L’intervento è stato eseguito dal cardiochirurgo Umberto Benedetto , a Chieti da due mesi dopo una lunga permanenza nel Regno Unito, e dalla sua équipe.
L’innovazione della cardiochirurgia a Chieti si giova anche della stretta collaborazione con l’Emodinamica, diretta da Nicola Maddestra, e con Marco Zimarino della Cardiologia Interventistica Strutturale. Infatti il team di cardiochirurghi e cardiologi ha rilanciato il programma di impianto di valvole transcatetere senza circolazione extracorporea per via transapicale. Già due pazienti hanno ricevuto questo intervento che prevede il rilascio della nuova valvola attraverso una puntura dell’apice cardiaco. Questo approccio è indicato per soggetti anziani ultraottantenni che potrebbero non tollerare un intervento più tradizionale. I due pazienti operati hanno trascorso una sola notte nella Terapia intensiva cardiochirurgica, diretta da Antonio Di Renzo, e sono stati poi rapidamente mobilizzati.
“Puntiamo a una crescita dell’attività in termini di qualità prima ancora che nei numeri – sottolinea Benedetto – : solo così potremo dare risposte adeguate ai cittadini di questo territorio, che non dovranno più andare fuori regione. La cardiochirurgia avanzata, che ha nell’innovazione un pilastro importante, possiamo farla qui, integrando competenze ed esperienza di colleghi che offrono ogni giorno il loro contributo a questo ospedale. Sono lieto che in questi primi due mesi abbiamo quasi raddoppiato il numero di interventi al cuore con ottimi risultati ”.
Maddestra è sicuramente tra questi, e ha aperto alla cardiologia interventistica da 4 anni: “Sono circa 200 i pazienti che abbiamo sottoposto a trattamento per stenosi aortica, insufficienza valvolare mitralica e altre patologie – dice – . L’utilizzo di dispositivi intracardiaci miniaturizzati ci permette oggi di trattare numerose patologie cardiache senza necessità di ricorrere alla chirurgia tradizionale, con massimo beneficio dei pazienti”.