Chiedono un incontro urgente con l’azienda i lavoratori della Tyco di San Salvo che venerdì hanno scioperato per contestare lo sblocco dei licenziamenti. “Stiamo assistendo – afferma la Fim Cisl – alla solita indifferenza da parte dell’azienda ad ogni sollecitazione di richiesta di incontro per affrontare vicende che ormai stanno diventando sempre più problematiche. Ci riferiamo ai carichi di lavoro nel reparto Moulding che ormai non prevedono più cicli con tempi di lavorazione definiti”.
La Fim Cisl, non avendo avuto risposte concrete dalle precedenti richieste e sollecitazioni, ha indetto come prima risposta 2 ore di sciopero per problematiche aziendali in aggiunta a quelle già dichiarate il livello nazionale per i problemi derivanti dallo sblocco dei licenziamenti. Venerdì i dipendenti hanno incrociato le braccia per 4 ore per ogni fine turno.
In un manifesto la Fim Cisl afferma; “Crediamo che da subito l’azienda debba ripristinare “la normalità”, ovvero determinare le produzioni tenendo conto di tutte le variabili (sicurezza – fattori di riposo – ecc). Le attuali richieste aziendali sono peggiorative rispetto alla gestione che secondo noi già andava oltre il possibile. Abbiamo assistito addirittura a riunioni improvvisate con i lavoratori lasciando trapelare minacce nemmeno tanto velate. Il tempo per parlare con noi non si riesce a trovare, mentre con altri per convincere i lavoratori con richieste impossibili si trova sempre, o addirittura per interferire nella vita privata di alcuni lavoratori”.
Nel nota si legge inoltre che “l’azienda stia chiedendo ai lavoratori giornalieri di dimezzare il tempo a disposizione per pranzare invitandoli a gironzolare per lo stabilimento. Questo non rappresenta certo il massimo dell’etica della TE Connectivity. Un atteggiamento che riteniamo molto grave, soprattutto in un momento particolarmente delicato come questo. Alla luce di ciò – concluce la nota – richiediamo un incontro da tenersi in tempi brevi per aprire un confronto sui temi sopra esposti”.
Il sindacato è pronto ad organizzare altre giornate di protesta se le richieste non dovessero ricevere alcuna risposta.
Paola Calvano