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Lega, Marcovecchio e Tascione scelgono la strada del silenzio

Manuele Marcovecchio tace. Sceglie la strada del silenzio il consigliere regionale della Lega, invitato dal coordinatore abruzzese Luigi D’Eramo a chiarire la propria posizione. Ma presto dovrà dire da che parte sta, giocando a carte scoperte.

E’ in programma martedì la riunione della dirigenza leghista ed in quella sede, come annunciato da D’Eramo al Centro, verrà chiesto a tutti gli eletti – parlamentari e consiglieri regionali – di candidarsi nelle  liste della Lega  delle città di appartenenza, a sostegno dei candidati sindaci del centrodestra.

“Chi non rispetta questa decisione è fuori dal partito”, avverte D’Eramo. Marcovecchio, grande assente a tutte le manifestazioni pubbliche di Guido Giangiacomo, candidato sindaco della coalizione a Vasto, dovrà uscire allo scoperto.

Non è escluso che faccia appello all’articolo 56 del Testo unico degli enti locali che impedisce ai consiglieri comunali di candidarsi alla stessa carica in un altro consiglio. Marcovecchio è infatti consigliere comunale di maggioranza a Cupello, comune di cui è stato anche sindaco dal 2014 al 2019.  Per candidarsi a Vasto deve dimettersi.

Sarà chiamato a chiarire la sua posizione anche l’avvocato Arnaldo Tascione, coordinatore cittadino della Lega, il cui figlio Francesco, stando a voci insistenti, dovrebbe essere candidato a sostegno dell’aggregazione civica La Buona Stagione di  Alessandra Notaro. Marcovecchio e Tascione hanno scelto il silenzio, almeno per ora. A parlare invece è Davide D’Alessandro (ex Lega).

D’Eramo mostra i muscoli”, attacca il consigliere comunale, “era già venuto a Vasto e a Lanciano a rivendicare il candidato sindaco alla Lega, partito che non ha il candidato sindaco ne’ a Vasto, ne’ a Lanciano. D’Eramo ha già mostrato i muscoli ad Avezzano, Chieti e in Puglia, dov’era Commissario. Ha perso ad Avezzano, a Chieti e in Puglia”, incalza D’Alessandro, “a Vasto, non conoscendo la realtà politica e affidandosi a consiglieri poco credibili e sempre perdenti in città, non ha capito che Notaro e Alessandra Cappa rappresentano l’unica prospettiva credibile e soprattutto l’unica novità vincente. D’Eramo fa ancora in tempo a sceglierla, visto che a Lanciano è rimasto con il cerino in mano”.

Le sue parole provocano la reazione di Sabrina Bocchino. “D’Alessandro mente sapendo di mentire”, commenta la consigliera regionale della Lega, “in politica ci sta tutto, ma almeno l’onestà intellettuale di riportare i fatti per quelli che sono stati. Chiaro è l’intento dei fuoriusciti della Lega di confondere l’elettorato del Carroccio con mezzucci che definiscono la vera  natura politica dei soggetti in questione, incline all’opportunismo e non all’appartenenza. Noi andiamo avanti a testa bassa con il nostro lavoro per ottenere una realtà cittadina migliore”, chiosa Bocchino.

Anna Bontempo (Il Centro)

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