“Sulla gestione dell’emergenza cinghiali la Giunta guidata dal romano Marsilio rimedia l’ennesima figuraccia e, in un solo colpo, si rimangia dalla sera alla mattina le promesse fatte alle associazioni di categoria del mondo agricolo e alle amministrazioni locali solo poche settimane addietro” sottolinea, in una nota, il Consigliere e Vice Capogruppo Regionale del Pd, Dino Pepe che aggiunge: “E’ infatti di qualche giorno fa la dura condanna dei vertici di CIA e Coldiretti che, dopo la modifica della legge n. 10 del 2004, chiedono ora il conto al centrodestra regionale che, malgrado le promesse di marcia indietro fatte durante l’ultimo sit-in di protesta delle associazioni di categoria davanti all’Emiciclo, non ha mantenuto la parola data. Addirittura i vertici della CIA chiedono le dimissioni del Presidente della III° Commissione, reo di non aver mantenuto quanto promesso durante il sit-in di protesta, e sia CIA che Coldiretti bocciano senza appello la gestione di questo delicato tema da parte dell’Assessore Imprudente, al quale si chiede di “battere un colpo”, e del Presidente Marsilio, reo di aver fatto un sacco di promesse al mondo agricolo, tutte puntualmente disattese”.
“Quello dei cinghiali non è solo un problema economico, a cui comunque andrebbero date risposte concrete sotto forma di aiuti e ristori celeri e certi, ma è soprattutto un problema sociale e sanitario che rischia di avere ripercussioni a medio-lungo termine sull’intero comparto agricolo regionale che, ci tengo a ricordarlo, è strategico per la nostra regione” prosegue Pepe.
“Non posso quindi che rilanciare l’allarme lanciato da CIA e Coldiretti e unirmi al loro appello: Imprudente, Marsilio, Di Matteo…se ci siete “battete un colpo” e dimostrate che state seriamente lavorando per risolvere l’emergenza cinghiali in tutto l’Abruzzo”. “Infatti le modifiche apportate all’art. 44 dall’attuale maggioranza affidano la gestione e l’organizzazione delle attività di controllo dei cinghiali agli AA.TT.CC. Questa disposizione appare in netto contrasto con la Legge 157/92 e quindi palesemente illegittima. Una peculiarità tutta abruzzese, non riscontrabile in altre regioni italiane, con cui la Regione delega ad altri una propria competenza e responsabilità. Oltre gli aspetti formali – conclude Dino Pepe – è paradossale che Marsilio & Co. abbiano assegnato anche le attività di controllo faunistico agli AA.TT.CC. quando molti di questi, fino ad oggi, fanno fatica a gestire in modo efficiente il cinghiale durante l’attività venatoria e, soprattutto, quando (altra peculiarità tutta abruzzese) gli stessi AA.TT.CC. non pagano i danni causati da questa specie al martoriato comparto agricolo regionale. Insomma, siamo di fronte all’ennesimo pasticcio di questa Giunta”.