“Il Comitato di gestione della riserva di Punta Aderci si esprimerà a breve sul progetto della Escal, così come è stato deciso dal Tar”. L’assessore alle politiche ambientali, Paola Cianci commenta la sentenza dei giudici amministrativi che nell’accogliere il ricorso della società di Manfredonia, intenzionata a realizzare un cementificio a Punta Penna, nella fascia di protezione esterna naturale di Punta Aderci, ha dichiarato inefficacia del provvedimento adottato dal Comune, intimandogli di concludere il procedimento entro e non oltre il termine di 40 giorni.
Essendo tale termine decorso infruttuosamente, il prefetto di chiedere Armando Forgione ha nominato un commissario ad acta, nella persona di Maurizio Formichetti, che ha ora il compito di rendere esecutiva la sentenza dei giudici amministrativi regionali. Il pericolo di una attività potenzialmente impattante sul Riserva e sul Sic (sito di interesse comunitario) è piombato nuovamente il territorio vastese, quello più rilevante dal punto di vista naturalistico.
Cosa sta facendo l’amministrazione comunale? “Fino ad oggi il centrosinistra che è alla guida della città ha dimostrato di avere una linea politica che tutela ambiente e lavoro”, sostiene Cianci , “in questi cinque anni abbiamo rispedito al mittente progetti impattanti che interessava la zona industriale di Punta Penna, come tra i tanti, i due impianti stoccaggio e trattamento rifiuti proposti dalla società Iguana e dalla Ecoexpert. L’avvio della transizione ecologica” , prosegue la delegata alle politiche ambientali della giunta Menna, “appoggiata dal governo e dall’Europa interesserà anche il nostro territorio e, pertanto, la sostenibilità sarà asset dello sviluppo economico che per noi parte dalla Via Verde Costa dei Trabocchi, che collega le due riserve di Punta Aderci e Marina di Vasto, e che oggi necessita di una innovazione dei servizi offerti, sempre rispetto dell’equilibrio ambientale”, conclude l’assessore.
Tra le associazioni cittadine, che in passato hanno dato vita ad un’ampia mobilitazione contro il cementificio, cresce la preoccupazione.
Il nuovo ricorso presentato dalla Escal, intenzionata a produrre leganti idraulici (cemento) a due passi dall’area protetta, verte sul nuovo procedimento di Vinca (valutazione di incidenza ambientale) avviato dal dirigente della sezione urbanistica comunale, Stefano Monteferrante. Secondo la tesi portata avanti dalla società di Manfredonia il Comune avrebbe dovuto acquisire il parere del Comitato di gestione riserva “per sanare il vizio procedimentale” e non disporre di nuovo iter. Ora sarà il commissario ad acta nominato dalla Prefettura a rendere esecutiva la sentenza del Tar.
Anna Bontempo (Il Centro)