Sui cinghiali arriva la mano dura dei sindaci di San Salvo, Casalbordino e Torino di Sangro, Tiziana Magnacca, Filippo Marinucci e Nino Di Fonso che raccolgono le richieste di aiuto di pendolari e agricoltori e decidono di firmare delle ordinanze per la cattura e l’abbattimento degli ungulati.
“Farò tutto quello che legalmente può essere fatto per risolvere questo problema che sta provocando danni economici e fisici ai cittadini”, afferma la Magnacca che prosegue: “Avevamo già preparato una ordinanza in passato che però venne bloccata dalla prefettura. Ora la normativa in materia è mutata. Attenendomi scrupolosamente a quanto previsto dalla legge”.
Anche i sindaci di Casalbordino e Torino di Sangro agiranno nella stessa maniera che promettono il pugno duro come il collega di Gissi, Agostino Chieffo. I sindaci hanno dunque deciso di adottare la linea dura per la salvaguardia della pubblica incolumità, per la sicurezza urbana e la tutela della salute dei cittadini.
La Regione dal canto suo si è assicurata e i danni degli incidenti avvenuti nei tratti di competenza regionale vengono risarciti. Ma qualche pendolare protesta: “Cosa me ne faccio dei soldi se perdo la vita o la salute. La situazione va affrontata. Raggiungere la Val di Sangro è diventato un incubo, soprattutto quando faccio il turno notturno”.
Da più parti vengono lanciati appelli al sindaco di Vasto, Francesco Menna a rompere gli indugi e a disporre anche lui i provvedimenti necessari per la tutela della salute pubblica.
“La situazione è diventata drammatica”, ripete Michele Bosco il presidente dell’associazione Terre di Punta Aderci. “Quello che in questi giorni è accaduto ai vigneti è sotto gli occhi di tutti. E’ necessario adottare provvedimenti”.
Paola Calvano