Scorrendo il lungo elenco dei candidati per le prossime elezioni amministrative in programma a Vasto il prossimo 3 e 4 ottobre balza evidente l’assenza della candidatura di Manuele Marcovecchio, consigliere regionale della Lega, che era stato invitato dal segretario regionale Luigi D’Eramo a candidarsi per rafforzare la lista. Mentre l’alto consigliere, Sabrina Bocchino ha obbedito, Marcovecchio adducendo a scusante il fatto di essere consigliere comunale nella vicina Cupello dove, in passato ha ricoperto la carica di Sindaco, si è tirato fuori dalla mischia.
Sarebbe bastato dimettersi a Cupello, consentendo l’ingresso in consiglio del primo dei non eletti, e candidarsi in un centro sicuramente più pesante sotto l’aspetto politico. Ed ora tutti si chiedono: come si comporterà in campagna elettorale Marcovecchio?
Altra defezione quella di Etelwardo Sigismondi, capo della segreteria del presidente della Giunta Regionale e segretario regionale di Fratelli d’Italia che ha “rimediato” alla sua non candidatura inserendo nella lista la sorella Elisabetta.
Tra le liste che sostengono Alessandra Notaro spicca la presenza del figlio 21enne di Davide D’Alessandro, consigliere uscente della Lega, e quella del figlio di Arnaldo Tascione, ex coordinatore della Lega a Vasto, uscito dal partito di Salvini.
Nel centrosinistra brilla il rientro in politica di un esponente della famiglia Bellafronte. Giorgio, il figlio 27enne del compianto e mai dimenticato Nicola Bellafronte, consigliere comunale ai tempi della sindacatura di Nicola Notaro, ha deciso di candidarsi nella lista “Futuro e Sviluppo per Vasto” che sostiene Francesco Menna. Una scelta ponderata che rompe l’anello di una catena.
Tra i 502 candidati non figura il nome di Angelo Bucciarelli, regista e coordinatore dei liste che sostengono la Notaro, rimasto ancora una volta sui blocchi di partenza.
Infine, da segnalare i cambi di casacca di Alessandro D’Elisa, passato dal centrodestra nel centrosinistra, e quello di Nicola Tiberio che, nel giro di una settimana, è passato dall’essere “fedele” paladino di Francesco Menna ad acerrimo nemico del sindaco uscente. Sarà interessante verificare quali ripercussioni avrà la scelta fatta da Tiberio all’interno del Consiglio Provinciale di Chieti dove la maggioranza è molto risicata.
M.M. (Piazza Rossetti)