Mettere in campo tutte le azioni necessarie per ottenere l’adeguamento delle infrastrutture del territorio – in primis il porto – viabilità e servizi. A chiederlo alla Regione e ai politici del Vastese sono gli operatori, gli industriali e i sindacati. Certo è che la notizia dell’apertura delle buste per l’affidamento dell’appalto dei lavori per un importo totale di quasi 800mila euro (773.529,22 euro) per il progetto esecutivo dei lavori del porto fa piacere, ma sono in molti a restare scettici.
“E’ necessaria anche la ricerca di investimenti e finanziamenti per potenziare l’esistente. E’ fondamentale dare alle industrie tutto quello che serve, altrimenti vanno altrove”, chiedono a nome delle aziende dell’AssoVasto, il direttore Giuseppe La Rana e il presidente Alessandro Grassi.
A parere degli industriali Punta Penna può aiutare le aziende a ridurre i costi di trasporto delle merci. Lo scalo non può più continuare a vivacchiare come in passato.
Pilkington e Denso aspettano di poter arrivare in porto con le merci. Anche la Sevel di Atessa punta sempre di più sul trasporto navale. Purtroppo da Vasto possono essere caricati solo 300 furgoni alla volta. Altri 800 furgoni devono raggiungere il porto di Salerno dopo aver attraversato la Trignina. Tradotto in cifre per la Sevel significa spendere 4 milioni di euro in più ogni anno.
“L’impiego delle navi – ricorda l’AssoVasto – riduce drasticamente il numero di bisarche da impiegare e far circolare su strade e autostrade, con una riduzione di emissioni di co2 e polveri sottili. Basti pensare che sei navi per capacità di carico corrispondono a circa settecento autotreni”.
Paola Calvano