Commercianti, casalinghe, dirigenti, studenti universitari, imprenditori, docenti, consulenti fiscali, assistenti sociali, ma anche una regista e un guardiano del faro in pensione. Sono le professioni dei 41 candidati alla carica di consigliere comunale delle liste “L’Arcobaleno” e “L’orizzonte è Vasto”. Sono state presentate sabato in piazza Barbacani, a pochi passi dalla residenza municipale, dall’avvocato Angela Pennetta, candidata sindaco del movimento civico L’Arcobaleno, la quale ha iniziato il suo intervento dedicando un commosso pensiero ai gravi lutti che hanno colpito la città in un breve arco di tempo, con le morti dell’ex sindaco Luciano Lapenna, della funzionaria comunale Mimma Perrotti e di Laura Bocchino, sorella della consigliera regionale Sabrina.
“Sono liste costituite da persone libere, mai candidate prima, salvo qualche rara eccezione”, spiega Pennetta, “donne e uomini pronti ad impegnarsi per cambiare Vasto e non tradire gli elettori. Potevamo fare tante altre liste, ma non servono. Siamo gli unici civici di questa tornata elettorale e questo lo gridiamo a gran voce. Tutti attendono la venuta dei big da Roma o Milano, noi non attendiamo nessuno. Non abbiamo liste civette come altri si sono divertiti a fare camuffando la loro natura. Il nostro programma si contraddistingue da quello degli altri ed è liquido, nel senso che fino all’ultimo possiamo integrarlo grazie al contributo dei cittadini. La nostra è una posizione scomoda”, ha aggiunto la candidata sindaco che ha lanciato un appello “forte e deciso” a chi non vota e a Vasto nel 2016 sono stati 11mila. «A loro mi rivolgo: noi qui siamo la vostra possibilità di partecipazione, la vostra opportunità per tornare a par-tecipare e a decidere, noi siamo la vostra voce».
Non ha lesinato critiche alle liste “civetta”. “Siamo la sola forza civica presente in questa competizione elettorale”, ha ribadito, “ tutti gli altri, i Cinque Stelle, la Buona Stagione, il centrodestra come il centrosinistra, si gloriano del vessillo di partito e delle passerelle di big nazionali in città, ma per provare a piacere davvero alla gente stanca della vecchia politica sono dovuti ricorrere a liste civetta. Delle due, l’una: o sei civico o sei un partito, altrimenti è solo un inganno».
Ha voluto ricordare ancora una volta i motivi della sua candidatura.
“La mia discesa in campo non è l’uovo di Colombo, ma è frutto della necessità di provare a cambiare le cose attorno a noi», ha detto, manifestando insoddisfazione su “come è stata amministrata finora la città”.
Anna Bontempo (Il Centro)