“Non è ancora finita la grave emergenza idrica che ha colpito l’Abruzzo nel corso dell’ultima estate. Una situazione inaccettabile che ha costretto migliaia di pescaresi, e non solo, a fare i conti con l’assenza di acqua, anche nei giorni contrassegnati da temperature elevatissime. Una beffa se pensiamo che a fronte di queste gravi carenze i costi in bolletta per gli utenti aumentano. E mentre i cittadini erano a secco è partito il solito rimpallo di responsabilità da parte di chi governa Regione e alcuni Comuni. Un atteggiamento inaccettabile. Oggi siamo qui per avere risposte certe dal centrodestra regionale e mettere i puntini sulle “i” per quanto riguarda il ruolo dei comuni in questa storia. L’acqua è un bene indispensabile e primario, non possiamo permettere che in alcuni territori si debba subire una siccità da terzo mondo perché chi di dovere non interviene sulle reti idriche che ormai sono un vero e proprio colabrodo, segnando in alcune zone addirittura il 70% di perdita di acqua che dalle sorgenti arriva nelle case”. Ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che questa mattina in Piazza Unione a Pescara ha tenuto una conferenza stampa sul tema. Al suo fianco una rappresentanza di liberi cittadini ed esponenti dei comitati che si stanno battendo per vedersi riconosciuto il diritto dell’accesso all’acqua pubblica.
“La situazione emergenziale è seria – spiega nel dettaglio Pettinari –. La rete idrica è un colabrodo e l’acqua viene persa lungo la strada che va dalla sorgente ai rubinetti di casa. L’emergenza è resa ancora più insopportabile dalla confusione generata, probabilmente in modo strategico, da quei sindaci che hanno puntato il dito contro Aca, fingendo di essere un corpo estraneo dall’ente che coordina la fornitura idrica. Purtroppo per loro, così non è!”
“Andiamo per ordine: l’organo deputato al controllo dei soggetti che si occupano del servizio idrico è l’Ersi (Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato), che dovrebbe anche provvedere alla programmazione pluriennale degli interventi per la manutenzione e il rinnovamento del sistema idrico tramite la predisposizione del Piano d’Ambito. A questo si aggiunge, tra le altre, Aca, anch’essa azienda pubblica al 100%, in cui proprio i sindaci sono i principali azionisti, nominano i CDA e approvano i bilanci. E cosa vuol dire questo? Quando approvi un bilancio approvi tutto l’operato di un’azienda. A questo punto vogliamo capire quanti sindaci hanno votato contro il bilancio di Aca e quanti hanno chiesto, visti i pessimi risultati, formalmente la rimozione del CdA che loro stessi hanno nominato. Alla luce di tutto questo, se le azioni suddette non sono state attuate, è chiaro che la pantomima messa in atto da qualche Primo cittadino è assolutamente fuori luogo e che il ruolo di Regione Abruzzo è tutt’altro che secondario. E’ per questo – incalza Pettinari – che ho presentato un’interpellanza in cui pongo direttamente al Presidente Marco Marsilio sette domande per avere chiarezza e risposte certe sulla questione”.
“Nel dettaglio ho chiesto al Presidente di Regione Abruzzo di farci sapere se, ad oggi, l’ERSI, con il supporto dei gestori del servizio, abbia realizzato una mappatura delle condotte idriche della Regione Abruzzo per rilevare la pressione presente, la percentuale di perdita e lo stato di conservazione delle tubature delle condotte. Se questa mappatura, come mi auguro, è stata eseguita, vogliamo sapere cosa ne è venuto fuori, quali sono le percentuali di perdite rilevate e le condizioni dello stato di conservazione delle tubature delle condotte”.
“Inoltre, visto che la crisi idrica è divenuta ormai sistematica soprattutto nei mesi estivi, vogliamo sapere quali sono state le attività di prevenzione messe in campo dall’ERSI per contrastare le gravi situazioni che si sono poi puntualmente presentate nell’estate appena trascorsa. Almeno sulla carta risulta che con il Masterplan Abruzzo – Patto per il Sud, sono stati programmati nella regione Abruzzo, una serie di interventi: il potenziamento e l’adeguamento delle reti idriche, per un importo di 65.100.000 euro e il sistema di depurazione, per un importo di 50.400.000 euro”.
“Con il PNRR poi la Regione Abruzzo, nella propria bozza di programma inviata al Governo nazionale, ha previsto numerosi interventi: 124.840.000 euro di interventi finalizzati all’adeguamento degli impianti di depurazione e alle reti fognarie sul territorio regionale; 247.400.000 euro per gli interventi di risanamento e riefficientamento reti acquedottistiche. Queste opere previste a che punto si trovano? Sono state avviate? Gli introiti ottenuti con l’aumento delle bollette sono stati effettivamente destinati, con gli altri fondi, al rifacimento e ammodernamento della rete idrica?
Vogliamo risposte chiare ed esaustive perché siamo sinceramente stanchi di trovarci ogni anno davanti agli stessi problemi e alle medesime pantomime della classe politica dirigente. Quello di cui abbiamo bisogno sono certezze e interventi repentini, non è accettabile che nel 2021 in Abruzzo alcuni cittadini abbiano difficoltà a bere, provvedere all’igiene personale o degli ambienti, soprattutto in questi momenti così delicati anche a causa dell’emergenza sanitaria” conclude.