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Leone: “Gli eroi dimenticati delle strutture private e delle strutture socio sanitarie Rsa-Cssa-ra”

Ieri mattina un giornale riportava il seguente titolo: “ASL, oltre 500 lavoratori verso la stabilizzazione” e il sottotitolo “A Pescara la manifestazione dei sindacati…” Voglio ricordare che ieri in piazza, oltre al personale sanitario del pubblico, vi erano infermieri, fisioterapisti,
educatori, oss, logopedisti, assistenti sociali, ausiliari, etc. delle strutture sanitarie convenzionate, delle strutture socio sanitarie, centri di riabilitazione, Rsa, Cssa, ognuno per rivendicare i propri diritti.

“I dipendenti delle cliniche private convenzionate a chiedere di vedersi applicato il CCNL ARIS AIOP, sottoscritto nel mese di ottobre 2020 e ancora non applicato integralmente, mentre I dipendenti delle strutture socio sanitarie, centri di riabilitazione, RSA, CSSA, RA, manifestavano per chiedere il rinnovo del contratto ARIS RSA e AIOP RSA, scaduto da moltissimi anni.

Spero che l’assessore Veri e i Presidenti di ARIS e AIOP Abruzzo comprendano cosa abbia significato per i dipendenti delle strutture sanitarie e delle strutture socio sanitarie affrontare nel marzo 2020 la pandemia con carenza di organici turni pesanti, ferie sospese, permessi negati, straordinari non retribuiti, indennità professionale non ricevuta e premio Covid della Regione Abruzzo non riconosciuto.

Un collega in piazza ieri mi ha detto “Siamo dipendenti di Serie C”. Ecco, vorrei che si scrivesse questo degli infermieri, fisioterapisti, oss, logopedisti, educatori, etc. che manifestavano e che lavorano nei centri di riabilitazione RSA, che sono stati assunti dopo il 1 gennaio 2013 e che guadagnano 1200euro con il contratto scaduto da moltissimi anni e un blocco contrattuale che ha determinato il progressivo impoverimento delle retribuzioni causando l’esodo infermieristico.

Ricordo a tutti, ma proprio a tutti, che gli operatori che ieri erano in piazza lavorano sia negli ospedali pubblici che nelle cliniche convenzionate, nei centri di riabilitazione, nelle Rsa, nelle strutture sociosanitarie ex art. 26, nei centri diurni, nei centri psichiatrici, etc. e che hanno frequentato tutti lo stesso corso di laurea, sono iscritti ai rispettivi Ordini di appartenenza, sono in regola con gli ECM, hanno l’assicurazione
come prevede la legge, hanno lo stesso Codice deontologico, etc.

L’unica differenza sta negli stipendi, nei CCNL e nei Diritti, pur avendo tutti combattuto a vario modo una guerra contro la Pandemia.
Vorrei che il titolo dell’articolo domani sia “GLI EROI DIMENTICATI DELLE STRUTTURE PRIVATE E DELLE STRUTTURE SOCIO SANITARIE RSACSSARA. Etc.” che, stanchi, a volte anche stremati, per 365 giorni all’anno indossano le divise, il camice, la mascherina, la visiera, il copricapo, i guanti, si prendono cura delle persone fragili e malate.

Ecco, il 20 settembre in piazza c’era tutto il pianeta della sanità Abruzzese e non per rivendicazioni fantasiose ma per chiedere all’assessore Verì di intervenire con i Presidenti di ARIS e AIOP d’Abruzzo per rivendicare la corretta applicazione del CCNL delle cliniche private, far aprire il tavolo delle trattative per il rinnovo contrattuale delle strutture socio sanitariersa, scaduto da moltissimi anni, per avere risposte sulle dotazioni organiche negli ospedali pubblici e nelle strutture private, per programmare dei percorsi di stabilizzazione dei precari, per la reinternalizzazione dei servizi sanitari, etc. Ieri in PIAZZA c’era tutto l’universo della sanità Abruzzese composto da professionisti e operatori sanitari e non come scrive qualche giornale, “di soli operatori di serie A”.

Daniele Leone Coordinatore Regionale della CGIL FP Sanità privata convenzionata Abruzzo Molise

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