Si terrà oggi 23 ottobre presso la Sala Convegni dell’Hotel Excelsior a Vasto Marina, la 14^ edizione della “Giornata Alzheimer del Vastese: esperienze a confronto”, iniziativa della Asl Lanciano-Vasto-Chieti con il coinvolgimento diretto dell’Unità Operativa di Geriatria dell’Ospedale ‘San Pio da Pietrelcina’ di Vasto, della Sezione Abruzzo-Molise della Società Italiana Geriatria Ospedale e Territorio e del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze del presidio vastese.
Presidente del convegno è il dottor Orazio D’Alessio, responsabile scientifico la dott.ssa Claudia Sachet.
All’incontro, che andrà avanti fino al primo pomeriggio, prenderanno parte diversi professionisti medici ed esperti del campo che si confronteranno su questioni legate alla prevenzione, alla diagnosi ed alle strategia di cura dell’Alzheimer.
Il morbo è il tipo più comune di demenza, un termine generale per le condizioni che si verificano quando il cervello non funziona più correttamente.
In Italia più di un milione di persone soffre di questo tipo di demenza, in tutto il mondo più di 44 milioni, realtà che rende la malattia una crisi sanitaria globale che deve essere affrontata. L’Alzheimer provoca problemi di memoria, di pensiero e di comportamento. Nella fase iniziale, i sintomi di demenza possono essere minimi, tuttavia, quando la malattia provoca maggiori danni al cervello, i sintomi peggiorano. La velocità con cui la malattia progredisce è diversa per ciascuno, tuttavia, in media, le persone che soffrono del morbo di Alzheimer vivono otto anni dopo che i sintomi si sono manifestati.
Anche se, attualmente, non esistono trattamenti per fermare la progressione del morbo, esistono farmaci che possono curare i sintomi. Negli ultimi decenni la ricerca ha fornito una comprensione molto più approfondita del modo in cui il morbo colpisce il cervello. Oggi, i ricercatori continuano a ricercare i trattamenti più efficaci e una cura, nonché i modi di prevenire l’Alzheimer e migliorare la salute del cervello.
L’informazione, in questo campo, è fondamentale: una diagnosi del genere, d’altronde, cambia la vita delle persone colpite da questa malattia e anche delle loro famiglie e amici.