Il 5 novembre 2010 il compositore e poeta sansalvese Evaristo Sparvieri se n’è andato, per sempre. Maestro di scuola elementare, sostituì spesso il direttore didattico, Raffaele Artese, con dignità e grande senso di responsabilità. Negli anni ’60 cominciò a partecipare attivamente alla vita politica.
Fu eletto consigliere comunale; il sindaco gli affidò la delega all’Urbanistica. Nelle consultazioni successive fu proclamato sindaco. A causa di incomprensioni con la dirigenza del suo partito di appartenenza (Democrazia Cristiana) si dimise dalla carica di primo cittadino della città ed abbandonò completamente la politica. Nell’arco della sua vita compose un centinaio di poesie e canti popolari, che tenne ben chiuse in un cassetto.
Partecipò al comitato di redazione della testata giornalistica “La Voce di San Salvo” con articoli semplici ed efficaci. Fu proverbiale per modestia ed umiltà. Un giorno, prima che si ammalasse in modo irreversibile, chiamò i parenti più prossimi e li esortò a gettare nel fuoco tutte le sue composizioni. Ma, per fortuna, il suo desiderio non fu eseguito. Il suo ricco patrimonio culturale è ancora integro.
Nelle sue numerose opere dominano i toni satirici. L’amore viscerale per la sua città, lo portò a scrivere lo spartito musicale di ‘Sopr’a na culline’ il più bel canto d’amore del suo repertorio popolare, dove riuscì ad armonizzare meravigliosamente i versi del testo con la musica travolgente. Le sue opere hanno per protagonisti gli ‘umili’.
Evaristo Sparvieri è stato un esempio di umiltà, umiltà a cui è stato sempre aggrappato gelosamente. L’umiltà è la base della grandezza dell’uomo.
Michele Molino