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All’asta 47 concessioni balneari, Di Lorenzo: “Tutelate i diritti di chi già ce l’ha”

Verranno messe all’asta le 47 concessioni demaniali pluriennali presenti lungo il litorale vastese. Ha avuto l’effetto di una doccia fredda in città la sentenza del Consiglio di Stato che ha detto stop al rinnovo delle autorizzazioni a partire dal 1° gennaio 2024. Secondo i giudici di Palazzo Spada i titoli in essere non sarebbero più validi ad oggi, “ma al fine di evitare un significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni”, è stata mantenuta l’efficacia delle stesse fino al 31 dicembre 2023.

Ci sono quindi due anni di tempo prima di mettere all’asta tutte le concessioni. Tra gli operatori balneari che nel 2020 si erano visti prorogare le concessioni demaniali fino al 2033 dal Comune di Vasto, in virtù di una normativa nazionale, c’è più di una preoccupazione. Vasto è una città turistica e, in quanto tale, si regge anche sulla imprenditoria balneare.

“Fra due anni ci saranno le aste: è questa la realtà dei fatti dopo la sentenza del Consiglio di Stato”, commenta amareggiato Massimo Di Lorenzo, membro della Fab-Cna balneatori, “erano già dicei anni che si andava avanti con le proroghe e devo dire che da parte dei nostri sindacati non c’è stata alcuna possibilità di incidere in Wuropa. L’intervallo temporale concesso potrebbe consentire ora a governo e Parlamento di approvare una normativa di riordino della materia e disciplinare, in conformità con l’ordinamento comunitario, il sistema di rilascio delle concessioni demaniali. Compito del legislatore”, prosegue Di Lorenzo, “è farsi carico di una disciplina che, nel rispetto dei principi dell’ordinamento dell’Unione europea, e degli opposti e legittimi interessi sia in grado di comte mperare le ormai ineludibili istanze di tutela della concorrenza e dei concessionari uscenti. Credo che ci saranno delle iniative”, annuncia il rappresentante di categoria, “quello che ci preme rimarcare è l’indennizzio che va dato a quei concessionari che dopo 30, 40 e 50 anni di lavoro devono essere tutelati sotto questo aspetto rispetto ad altri. Bisogna anche vedere come saranno le aste. Anche di questo siamo all’oscuro”, conclude Di Lorenzo.

Sulla necessità dell’indennizzo a favore degli operatori balneari insiste anche la Confesercenti. “Stiamo parlando di concessioni che sono demaniali, ma sulle quali ci sono stati investimenti da parte dei privati per decenni”, rimarca Patrizio Lapenna, direttore dell’organizzazione di categoria, “questi investimenti vanno riconosciuti con una corretta valutazione patrimoniale dei beni. Si deve anche lavorare a una asta fatta in maniera seria che riconosca i diritti dei concessionari”.

L’estensione delle concessioni demaniali fino al 2033 è stata decisa dal Comune di Vasto nel 2020. In quell’occasione l’amministrazione comunale charì di fare riferimento al decreto “Rilancio” che aveva precisato le modalità di estensione della durata delle concessioni demaniali marittime per garantire maggiore stabilità agli operatori del turismo balneare, i quali avrebbero avuto la possibilità di programmare investimenti infrastrutturali.

Anna Bontempo (Il Centro)

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