“Quello che è successo è gravissimo. Chiederemo chiarimenti all’amministrazione comunale”. Alessandro Cianci, consigliere comunale della lista civica “Per Tufillo”, interviene sul grave episodio che ha scosso il piccolo paese dell’entroterra vastese, dove un cane da caccia, rimasto intrappolato per 17 giorni nel cortile di una abitazione privata disabitata, è morto di fame e di stenti. Quando le volontarie dell’associazione “Amici di Poldo” sono intervenute, in seguito ad una segnalazione, il povero animale era privo di vita e con evidenti segni di denutrizione. La terribile notizia postata sui social, ha fatto il giro del web, scatenando reazioni durissime, anche contro i cittadini di Tufillo.
“E’ una notizia che ci ha turbato molto”, dice Cianci, “stiamo cercando di acquisire informazioni e chiederemo all’amministrazione comunale se corrisponde al vero che il sindaco Ernano Marcovecchio fosse a conoscenza della presenza di un cane in difficoltà ed in pericolo di vita. Sicuramente ci sentiamo di escludere categoricamente la circostanza riportata sulla stampa che in paese tutti sapevano. Non ci stiamo a vedere additata una comunità intera come insensibile ai diritti degli animali. Andremo fino in fondo a questa triste vicenda”, avverte il consigliere comunale, “affinchè non si ripeta più un fatto così grave e per difendere il buon nome dell’intera comunità tufillese”.
L’episodio ha scosso profondamente i cittadini del piccolo centro dell’hinterland vastese.
“Purtroppo quando siamo arrivate sul posto il corpicino del cane giaceva steso tra i suoi escrementi”, raccontano le volontarie di Amici di Poldo, “quello che ci sconvolge maggiormente è l’indifferenza dell’uomo”. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.
Anna Bontempo (Il Centro)