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Denso, la Magnacca convoca i sindacati. La Cisl: “Non vorremmo che il tutto si trasformasse nella ennesima riunione fine a se stessa”

Apprendiamo dalla stampa l’intenzione da parte del sindaco di San Salvo di convocare i sindacati e la Denso per i problemi che da dopo la pandemia stanno riguardando l’azienda giapponese con forti ripercussioni sui lavoratori e sulle famiglie nell’immediato per il calo di volumi dovuto anche alla mancanza dei semiconduttori e in prospettiva in vista della transizione ecologica verso l’elettrificazione che ad oggi non vede prodotti assegnati a San salvo.

Apprezziamo l’iniziativa del sindaco ma non vorremmo che il tutto si trasformasse nella ennesima riunione fine a se stessa.

I tavoli dove si può davvero determinare il futuro della Denso sono purtroppo altri e ad oggi sono praticamente inesistenti o comunque inconcludenti.

Ci riferiamo al tavolo regionale, dove la Regione Abruzzo può avere un ruolo determinante nel processo di riconversione industriale attraverso percorsi formativi di riqualificazione dei lavoratori. Attraverso il potenziamento delle infrastrutture i cui lavori o non sono mai iniziati o procedono a rilento. Ci riferiamo ai porti, alla banda larga, alla dorsale stradale tirreno-adriatica, al potenziamento dell’autostrada A14 che nel tratto abruzzese è ormai impercorribile a causa dei lavori, alla rete idrica che ormai è diventata un colabrodo e al trasporto su rotaie. Basta inaugurazioni con deposito di prime pietre. Vorremmo arrivare a vedere le conclusioni dei lavori!

E poi ci riferiamo al tavolo nazionale che come Fim-Cisl abbiamo chiesto a gran voce per istituire un fondo per sostenere la trasformazione dell’industria dell’auto verso l’elettrificazione. In questo fondo che dovrebbe prevedere ammortizzatori e finanziamenti per i processi di riconversione ci rientrerebbe anche la Denso di San Salvo.

Le riunioni, le interrogazioni parlamentari, regionali e comunali dove le parole rimangono fra quattro mura non salvano le aziende. Bisogna agire subito con fatti concreti. I lavoratori e le loro famiglie hanno bisogno di certezze subito per evitare di arrivare a dire “ormai è troppo tardi”. Se le istituzioni a tutti i livelli non si muovono velocemente con azioni concrete la Denso deciderà di produrre i prodotti elettrici da altre parti.

Per questo chiediamo alle istituzioni di trasformare le pur apprezzabili buone intenzioni in dati di fatto. Finora gli unici fatti concreti sono i sacrifici dei lavoratori in termini occupazionali e di salario a causa dell’uso massiccio di cassa integrazione.

Ci teniamo a precisare che la nostra non è una presa di posizione politica ma solo una costatazione dei fatti perché negli ultimi 15 anni si sono avvicendate sia in Regione che al Governo tutti gli schieramenti politici e ci addolora dire che i problemi negli anni sono rimasti sempre gli stessi nonostante da anni stiamo evidenziando i rischi a cui andiamo incontro. Il vero problema è che il tempo ormai sta per scadere. La nostra non vuol essere sterile polemica ma in maniera costruttiva vogliamo essere da stimolo affinché ognuno per il suo ruolo faccia il suo dovere, in primis l’azienda che ha nel nostro territorio una missione e ruolo sociale importante.

                                                                                              La Segreteria FIM-CISL Abruzzo-Molise

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