Potrebbe “parlare” ungherese il nuovo motore elettrico della Denso. L’azienda di Piana Sant’Angelo non si è ancora pronunciata ma la fabbrica Denso di Szekesfehervar è una concorrente spietata. Trema la Denso di San Salvo, ma trema anche l’intero indotto. Cinquemila famiglie sono in ansia.
“Nonostante l’automotive rappresenti il primo settore industriale italiano e del Vastese, mancano una regia ed una strategia per uscire da questa fase di colpevole indifferenza verso le sorti di centinaia di posti di lavoro e decine di imprese del territorio”, afferma Giuseppe La Rana, direttore di AssoVasto.
“Incredibile – continua – che a livello nazionale il tavolo sull’automotive messo in piedi al ministero dello Sviluppo Economico si sia riunito solo una volta, nel mese di luglio. A San Salvo occorre riconvertire parte della produzione dedicata finora solo ad alternatori e motorini di avviamento. Ma c’è bisogno di allargare il coinvolgimento a tutto il territorio”.
A parere di AssoVasto la Regione dovrebbe prendere ad esempio l’Emilia Romagna. “La motor valley emiliana sta facendo sistema per attirare investimenti stranieri”, spiega La Rana che fa sapere che a breve in Romagna aprirà la prima fabbrica di supercar elettriche e sono già partite le prime assunzioni.
“Le Università emiliane e i grandi marchi dell’auto hanno creato il Muner, la Motorvehicle University dell’Emilia Romagna. Anche gli imprenditori del territorio si muovono ed a Modena e già nata Reinova, un’azienda innovativa che collauda e omologa le batterie. L’Abruzzo ha le potenzialità per fare lo stesso. Che aspetta la Regione a fare sistema coinvolgendo anche l’Università? Non c’è tempo da perdere”, conclude La Rana.
Paola Calvano