Si è appena conclusa la riunione in Regione per fare il punto sulla situazione della Val di Sangro. La Fim-Cisl ha sottolineato il difficile momento che viviamo in Sevel, lo stesso infatti, si ripercuote su tutti gli stabilimenti dell’indotto, a causa della carenza di materie prime e mancanza di semiconduttori e microcip. Tutto questo porta ad una notevole riduzione della produzione, sfociata nel non rinnovo dei contratti dei ragazzi staff leasing e somministrati.
Amedeo Nanni Fim-Cisl
Un’ulteriore preoccupazione che deve destare attenzione risulta essere la partenza dello stabilimento polacco. Tutti i partecipanti hanno condiviso le remore, chiesto minori passerelle politiche e più concretezza.
L’Abruzzo ha bisogno di un piano industriale serio e soprattutto sostenibile, bisogna creare oggi le condizioni per il futuro, con interventi strutturali capaci di attrarre lavor
o e di creare nuove opportunità di assunzione. La sevel per la Regione è un punto centrale, con il suo 13% di Pil Abruzzese, è fondamentale. Deve essere chiaro che oggi non si sta parlando di delocalizzazione ma è ovvio che nei prossimi anni ci troveremo in competizione con lo stabilimento polacco, il nostro punto di forza rimane la professionalità delle persone e la serietà degli Abruzzesi che ha permesso di portare la sevel ai livelli attuali.
La regione si è resa disponibile a mettere in campo tutte le risorse e le attenzioni necessarie, per tale ragione si è deciso di tenere un tavolo permanente e monitorare le azioni in senergia per il bene del territorio.