Non si sa se sia stato forzato o se non sia stato richiuso bene. Fatto sta che il cancello è aperto, circostanza che consente di accedere liberamente al cantiere del Residence Rossetti, l’immobile di proprietà della Litos abbandonato da anni e oggetto di raid vandalici.
“Sono diversi giorni che il cancello è aperto”, dicono i residenti della zona, che da tempo lamentano le condizioni di degrado dell’edificio che nelle intenzioni della proprietà si era candidato ad essere il primo complesso bio-tecnologico della città. Sono passati almeno tre lustri e quello che sarebbe dovuto diventare un elegante residence sulla circonvallazione Istoniense, dotato di ogni confort oltre che di tecnologie costruttive avanzate, è ancora un cantiere i cui lavori, bloccati da tempo, tardano a ricominciare.
L’anno scorso e dopo tre ordinanze firmate dal sindaco Francesco Menna la società immobiliare ha provveduto alla bonifica e alla messa in sicurezza del cantiere, che continua a mostrare segni di “vulnerabilità”. Il cancello aperto è la prova che chiunque può accedere liberamente nell’area dell’edificio, dove non è difficile rinvenire bottiglie di birra e altri resti di bagordi notturni
“Provvederò immediatamente ad inviare del personale”, fa sapere Andrea Ledda, amministratore unico della Litos immobiliare, “è nostra intenzione riprendere al più presto possibile i lavori. I miei legali stanno lavorando per sbloccare la situazione con la banca”.
Il Residence Rossetti è al centro di una procedura esecutiva che la Procura di Vasto ha sospeso per due anni sul presupposto che l’Istituto di credito, che concesse a suo tempo il mutuo all’impresa costruttrice , abbia applicato un interesse superiore a quello consentito. La richiesta per la sospensione della procedura esecutiva – che non riguarda solo il complesso residenziale, ma anche un terreno di 16mila metri quadri e il Centro Benessere di via Sant’Onofrio, una struttura sportiva con annessa piscina – è stata avanzata dall’avvocato Mario Di Iullo del foro di Lanciano. Il legale ha presentato un esposto-denuncia contro l’istituto bancario che a suo tempo concesse il mutuo alla Litos ipotizzando il reato di usura per i tassi applicati.
“Inutile dire che tutta questa situazione, che va avanti ormai da anni, ci ha gravemente danneggiato”, rimarca amareggiato Ledda.
Anna Bontempo (Il Centro)