“Abbandonati a loro stessi, vedendosi chiudere le porte di quella che per tanto tempo hanno chiamato casa. È questo il destino degli ospiti anziani del centro RSA Santa Maria del Monte di Castiglione Messer Marino che interrompe le attività dopo ben 13 anni di servizio. L’ultimo schiaffo a un territorio abbandonato da anni dalla politica regionale e che subisce da tempo tagli costanti a beni e servizi. Un danno enorme per i cittadini che pagano le conseguenze di un immobilismo inaccettabile della Giunta, che conosceva il caso e la crisi di liquidità e poteva intervenire, mettendo in campo tutto quanto possibile per accreditare il centro: adeguando la struttura per esempio o trovando delle sedi alternative sempre sul territorio. Invece i vertici sanitari regionali sono stati incapaci di attivare ogni soluzione percorribile per salvaguardare il centro anziani”.
Ad affermarlo è il Consigliere regionale M5S Pietro Smargiassi che continua: “Senza contare il danno in termini occupazionali, con 25 posti di lavori che si perderanno, più tutte le ditte e gli esercenti locali coinvolti nella fornitura di beni e servizi. Nell’alto Vastese – incalza Smargiassi – c’è chi resiste e continua a tenere vive quelle aree interne anche se spesso lavora sulla costa ed ha la necessità di spostarsi. Per queste persone, quindi, diventa difficile accudire i propri cari, e poterli ricoverare in un luogo vicino alla loro casa e ai loro affetti è fondamentale per mantenere vivo il contatto con il mondo esterno. Oggi, invece, gli ospiti della struttura saranno spostati chissà dove e anche far loro visita sarà difficile. Ecco perché perdere un centro attivo da tredici anni, che ha ospitato centinaia di persone lungo questo periodo, dando un aiuto concreto al territorio e a chi lo vive, è inaccettabile. È un presidio che si perde in un’area che subisce tagli lineari su ogni cosa: dalle guardie mediche alle poste, dai trasporti alle strade colabrodo. Rimetterci anche questo punto di riferimento significa, tra le altre cose, portare a compimento un’opera di desertificazione, costringendo i familiari a spostarsi chissà dove per andare a trovare i propri cari, col rischio di dover ridurre il numero di visite e tutti risvolti negativi per la salute psicofisica degli anziani. Siamo davanti all’ennesimo fallimento in tema socio sanitario di questo centrodestra. Porterò il caso in Consiglio regionale e cercherò di far capire a chi non ha idea di cosa sia questo territorio, l’importanza di una simile struttura”, conclude.