Un referendum consultivo per rendere partecipi i cittadini su una scelta cruciale per il territorio: la variante alla Statale 16. A lanciare l’idea è lo storico Luigi Murolo che interviene nel dibattito che si è acceso in città da quando l’Anas ha avviato i carotaggi geognostici a Fonte Ioanna. Le indagini commissionate alla Georas srl, la società incaricata di effettuare i sondaggi per analizzare il suolo in profondità, stanno alimentando le preoccupazioni dei cittadini sulla possibilità che l’ipotetico tracciato della variante possa interessare il versale orientale di Vasto, notoriamente franoso . I residenti di Fonte Ioanna stanno organizzando una petizione e pensano di costituire un Comitato.
“La raccolta di firme da parte degli abitanti è un atto concreto di esercizio di democrazia, ma non si può lasciare la petizione solo ai residenti”, è il parere del professor Murolo, “quello che mi sento di proporre è che il consiglio comunale, con il suo presidente, potrebbe dare avvio ai lavori sul regolamento per l’attuazione del referendum consultivo. Che proprio per essere consultivo, non impegna l’amministrazione, ma rende esplicito e ufficiale il parere dei cittadini”.
Ma nel bailamme delle prese di posizione, tra cui si registrano anche quelle di alcuni paesi dell’entroterra vastese, c’è il silenzio assordante delle forze politiche presenti a Vasto. Maggioranza e minoranza che in due circostanze, il 3 aprile 2017 ed il 29 agosto 2018, con voto unanime, avevano espresso la propria contrarietà all’ipotesi di “mini variante” davanti all’abitato di Vasto, sotto la splendida passeggiata orientale della città, restano inspiegabilmente fuori dalla discussione. L’unica voce è quella dell’ex assessore ai lavori pubblici Giuseppe Forte, oggi consigliere comunale del Pd, che torna a lanciare l’allarme sulla “fragilità” del territorio.
“Sanno gli attuali dirigenti dell’Anas che la strada Istonia 86, che collega Vasto alla Marina, prima dell’attuale definitivo tracciato per ben tre volte era scivolata a valle?”, chiede Forte, “lo sanno che quel fenomeno franoso interessò anche i binari della ex rete ferroviaria che si sviluppava a ridosso della scogliera della nostra città? E non sarebbe opportuno, prima di avventurarsi in “fantasiose” progettazioni, andare a studiare le carte e ispezionare i luoghi sui quali si ha intenzione di realizzare un’opera che distruggerebbe il panorama di Vasto?”
L’ex vice sindaco ricorda che lungo il costone sono presenti due cunicoli che solo in un paio di circostanze sono stati ispezionati per verificare lo stato di manutenzione. “Sarebbe necessario sollecitare il Genio civile per il finanziamento di un progetto di bonifica di quelle due gallerie, dalle quali, al momento non esce più acqua, finita non si sa dove”, conclude Forte.
Anna Bontempo (Il Centro)