“Le mie parole. Ho sempre avuto a che fare con voi, con voi parole… le mie parole. Vi ho vestito di musica, di sogni e persino d’amore. Vi ho cantato, gridato e spesso taciuto.”
Sono le prime tre righe delle note dell’autore alla propria opera, prima della prefazione curata da Luca Ward. Stiamo parlando di Vincenzo Spampinato, eclettico cantautore catanese che dal 1979 agli inizi degli anni Ottanta ha vinto diverse volte il premio quale miglior paroliere italiano. Come abbiamo evidenziato nell’intervista che gentilmente ci rilasciò lo scorso mese di aprile, oggi è un artista al riparo dai riflettori dopo aver collaborato e duettato con artisti del calibro di Franco Battiato e Lucio Dalla e dopo aver scritto canzoni di successo per grandi interpreti della musica italiana come Riccardo Fogli e Fausto Leali.
In questa sede però vorremmo soffermarci sul libro di poesie da lui pubblicato di recente perché merita di essere recensito.
In questa raccolta di poesie è la varietà dei temi affrontati che colpisce: dall’amore alla politica; dall’introspezione esistenziale alle ingiustizie derivate dagli egoismi umani.
I versi utilizzati da Spampinato sono versi sciolti, la metrica si dissolve quasi a diventar prosa ma di poetico sempre restano i contenuti.
In alcuni componimenti l’autore dimentica ogni finalità edificante e comincia a giocare con le parole, come sa fare solo chi da sempre le sposa al pentagramma fino ad essere capace di fondere assieme fonetica e semiotica con una musicalità in grado di meravigliare attraverso metafore. Un’abilità rara in cui maestro è stato il nostro Gabriele d’Annunzio: il suono legato alla bellezza del segno grafico, a prescindere dal suo significato.
Altro aspetto importante è che in questo libro di Spampinato trova posto anche la contemporaneità tecnologica con termini che vanno da like a XL; da Samsung a Whatsapp oltre a termini inglesi che ben si incastrano dentro l’armonia generale del componimento.
Tutta la silloge è un inno alla Vita e all’Amore. Anche nei versi in cui la malinconia e la nostalgia sembrano prendere il sopravvento, sempre interviene Amore a indicare la speranza dentro l’arcobaleno o il sogno nel dolce dondolio delle onde del mare.
Ci congediamo dai nostri lettori con qualche verso “rubato” dal libro del cantautore catanese:
Se mi cerchi in un paese, mi troverai a Sud tra il sole e il sale.
Se mi cerchi in una guerra, mi troverai tra gli oppressi a lottare.
Se mi cerchi in un circo, mi troverai tra i pagliacci mentre
piangendo faccio ridere.
Se mi cerchi nei palazzi del potere, mi troverai nella piazza a
lanciare sassi e sputi al tiranno di turno.
Ma se mi cerchi perché hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, mi
troverai al tuo fianco, Amormio.
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Amo il silenzio come il canto, perché con ognuno di questi due
“amici-nemici” ho costruito le rughe… righe della mia vita
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Quando guardiamo negli occhi qualcuno, vediamo il suo mare.
Abbiamo pochissimo tempo per capire se ci porterà bonaccia,
oppure tempesta. Ma guardando nei suoi fondali, se vediamo più
relitti che perle, è probabile che sarà più dolce affrontare insieme
le onde della vita.
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L’Amore è fatto di giorni che passano e di carezze che
rimangono!
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Quando ci guardano credono di vedere tutto di noi,
invece vedono solo le nostre nuvole.
Senza sapere da quale INVERNO veniamo
E verso quale PRIMAVERA stiamo tentando di andare.
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Se non suoni la prima nota, giusta o sbagliata che sia,
non saprai mai con quale Musica ballerai la vita!
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Io… Amormio non corro per le scale per arrivare in cima,
io… Amormio corro per le scale… per abbracciarti PRIMA!
Indicazioni librarie:
Autore: Vincenzo Spampinato
Titolo: Fioriranno i mandorli sulla luna
Casa Editrice: Carthago
Fotografie di: Cosimo Di Guardo
Pagg. 260
Prezzo: € 20,00
In vendita: presso le migliori librerie di Vasto
Cesare Vicoli