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Rincari dell’energia nelle aziende, si profila lo stop delle attività

Nuova doccia fredda per le industrie. Il caro metano sta peggiorando la crisi delle aziende che lavorano l’acciaio, il vetro, la carta e la ceramica. Gli imprenditori confidano in un rapido intervento del Governo per un crescente e costante aumento delle energie utilizzate per la produzione. I sindacati non nascondono le loro preoccupazioni.

Pilkington continua a lottare e a ricorrere agli ammortizzatori sociali, mentre a Venezia persino i maestri vetrai vogliono spegnere i forni. Anche la Denso deve fare i conti con i rincari, lo stesso stanno sopportando le piccole e medie aziende del territorio associate ad AssoVasto.

“Serve comunque una soluzione senza perdere tempo” chiede AssoVasto. “La cosa più triste e preoccupante – dicono Alessandro Grassi e Giuseppe La Rana, presidente e direttore di AssoVasto – è che prevediamo che gli aumenti dei costi dell’energia, gas e carburante saranno un problema con cui dovremo convivere per almeno un anno. In questa situazione diventa impossibile mantenere gli ordinativi. L’innalzamento dei costi dell’energia uniti alle già esistenti difficoltà di reperimento delle materie prime, stanno provocando un brusco rallentamento nella ripresa delle attività. Purtroppo alcune realtà stanno valutando periodi di sospensione produttiva”.

Per mantenere i forni e gli impianti accesi Pilkington è costretta a subire rincari pesantissimi sia di gas che di energia elettrica. I costi sostenuti vanno ad aggravare il bilancio e rendono oltretutto l’azienda affatto concorrenziale. Il caro carburante sta mettendo a dura prova il settore degli autotrasporti e della logistica”.

Il momento è drammatico – conferma Roberto Rossi, Rsu Uil della Denso – non bastava la crisi che ha portato l’azienda a ridurre il personale. Questa nuova stangata peggiora le cose. E’ assolutamente necessario trovare un rimedio”. Nonostante l’automotive rappresenti il primo settore industriale italiano, mancano ancora oggi, una regia ed una strategia per uscire dalla crisi. La Denso ha grandi progetti sull’elettrico con Mazda e Toyota. La casa madre però non si pronuncia sulla localizzazione delle nuove produzioni. A detta dei sindacati per evitare un fenomeno migratorio della multinazionale anche i costi energetici andrebbero tenuti sotto controllo. A rischio centinaia di posti di lavoro.

Paola Calvano

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