Tredici dei 26 rom contagiati a maggio del 2020 dal Covid dopo aver partecipato al funerale di un loro parente a Campobasso, ora chiedono di essere risarciti. Affermano di aver subito danni e ingiurie per colpa della diffusione via internet di una lista con i loro nomi. E per questo avevano presentato un esposto in Procura contro ignoti la quale ha archiviato la vicenda, ma loro hanno presentato ricorso contro questa decisione.
Giovedì la vicenda sarà discussa davanti al gup del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale. Secondo gli avvocati difensori dei rom, Antonello Cerella e Danilo Leva “c’è stata una diffusione illecita di dati personali mossa nell’intento di ottenere soddisfazione morale legata a questioni di stampo razziale”.
Il sindaco di Vasto, Francesco Menna, aveva stigmatizzato la diffusione dei nomi. “Questo comportamento – ha afferma il sindaco – mi ha spinto all’epoca a presentare denuncia e ad annunciare azioni penali e civili verso coloro che hanno diffuso sul web dati sensibili”.
I rom dal canto loro denunciano la diffusione dei loro dati personali in violazione dell’articolo 167 bis sulla privacy.
Il caso era scoppiato il 16 maggio 2020. In città si era diffuso il panico ed era stato invocato l’arrivo dell’esercito. I condomini in cui vivono i rom erano stati dichiarati zona rossa e presidiati giorno e notte da carabinieri e polizia.
Paola Calvano