La crisi non risparmia neanche il cuore del Distretto industriale del Vastese che fino a qualche tempo fa era appetibile agli occhi di investitori italiani e stranieri. Il caro gasolio e la carenza di materie prime, aggravato dalla guerra in Ucraina, rischiano di provocare anche la sospensione della Granito Forte, industria di Fresagrandinaria che produce mattonelle e pavimenti in ceramica.
“Al momento la Granito Forte va avanti per soddisfare gli ordini – afferma Arnaldo Schioppa segretario della Uil. “L’azienda lavora riuscendo a coprire i costi senza alcun guadagno ma è evidente che la situazione è critica. Va trovata una soluzione”.
Ma in difficoltà c’è l’intero comparto produttivo della vallata. “Bene ha fatto – fanno sapere i sindacati – il numero uno di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani a lanciare l’allarme”.
Savorani ha infatti chiesto al governo Draghi di spingere con gli altri governatori dell’Unione europea affinché vengano bloccate le speculazioni di mercato in atto e calmierati i prezzi.
In merito è intervenuto anche il sindaco di Gissi, Agostino Chieffo: “Anche da noi, in contrada Terzi, la situazione comincia a farsi allarmante. Il settore industriale ha un ciclo produttivo importante e fortemente energivoro. Agli aumenti di gas metano e benzina si aggiungono le forniture bloccate in Ucraina. Gli effetti della guerra devono ancora farsi sentire, ma fra qualche settimana le cose andranno peggio se non si trova un rimedio”.
Grande apprensione c’è anche nell’area portuale di Punta Penna. Al momento nello scalo vastese non sono stati registrati problemi, tuttavia Confitarma, l’associazione che riunisce gli armatori ha lanciato l’allarme sulle conseguenze che il conflitto in Ucraina alla lunga potrebbe provocare sulla supply chain (catena di fornitura).
Paola Calvano