“Sugli 86 pioppi da abbattere lungo la pista ciclabile della riserva Marina di Vasto non siamo stati messi in condizione di presentare le nostre osservazioni”. Protestano quattro associazioni locali che hanno inviato una diffida al sindaco Francesco Menna e agli assessori Alessandro D’Elisa (servizi manutentivi) e Gabriele Barisano (ambiente).
Nel mirino di Arci, Italia Nostra del Vastese, Forum civico ecologista e Gruppo fratino di Vasto è finita la valutazione di incidenza ambientale (Vinca) per la manutenzione del verde e la messa in sicurezza delle alberature incidenti sui palazzi residenziali e sulla pista ciclopedonale di Vasto Marina che non è stata pubblicata all’albo pretorio del Comune.
La documentazione riguarda l’abbattimento di 86 pioppi (su 170 censiti) presenti nella riserva naturale “Marina di Vasto”, alberi che, secondo i tecnici incaricati, devono essere abbattuti perché le loro condizioni statico-strutturali non garantiscono la sicurezza dei frequentatori della pista.
“La Vinca, per essere valida e legittima, affinché tutti gli interessati possano presentare le eventuali osservazioni, deve essere pubblicata nell’albo pretorio dell’ente, e non in altre sezioni o sottosezioni del sito ufficiale”, spiegano Nicola Salvatorelli (Arci), Davide Aquilano (Italia Nostra del Vastese), Nicholas Tomeo (Forum civico ecologista) e Stefano Taglioli (Gruppo fratino), “qualora fosse stata rispettata tutta la procedura, così come prevista dalla legge, avremmo avuto immediatamente contezza del provvedimento e dunque usufruito dei giorni a disposizione per presentare le eventuali osservazioni, cosa che non è potuta accadere appunto perché la Vinca non è stata pubblicata sull’albo pretorio, così come impone la regolare procedura di legge”.
Per questi motivi Salvatorelli, Aquilano, Tomeo e Taglioli diffidano il Comune di Vasto a non procedere con i lavori previsti per mancanza dei requisiti di legge. Quella delle quattro associazioni cittadine è la seconda diffida inoltrata al Comune. La prima a manifestare forte contrarietà per la mancata pubblicazione della documentazione all’albo pretorio dell’ente è stata Ines Palena, presidente del Wwf zona frentana e costa teatina.
Anna Bontempo (Il Centro)