Di fronte all’auto che gli era messa davanti all’improvviso, Guido Cerulli cercò di frenare ma fu inutile. Neanche il casco che indossava lo aiutò. Sono queste le conclusioni alle quali sono giunti i periti che hanno eseguito l’incidente probatorio per ricostruire la dinamica del drammatico incidente stradale in cui morì Guido Cerulli, 21 anni, la sera dell 12 luglio 2021.
La tragedia avvenne in via Trave poco dopo le 20. Turisti e vastesi dopo una giornata al mare stavano rientrando a casa per guardare la finale degli Europei di calcio. All’altezza dell’incrocio con via Trave ci fu l’impatto fra i due mezzi.
Da subito i carabinieri fornirono alla Procura una ricostruzione dei fatti che scagionava totalmente il 21enne. La velocità della moto era moderata e il ragazzo non aveva assunto alcool. I segni lasciati sull’asfalto dalla Kawasaki del bagnino hanno poi raccontato la correttezza delle sue manovre e il disperato tentativo di frenare davanti all’auto. L’incidente probatorio è arrivato alle stesse conclusioni.
“La vicenda è dolorosa e delicata”, afferma il legale che assiste i genitori di Guido, l’avvocato Marisa Berarducci. L’automobilista contro il quale si schiantò la moto di Guido, un turista pugliese 75enne della provincia di Bari è già stato iscritto nel registro degli indagati. L’uomo fornì subito agli investigatori la propria versione dei fatti. Per ricostruire la dinamica dell’incidente sono stati utili i segni sull’asfalto ma soprattutto quelli lasciati dall’impatto sulla vettura e sulla moto.
Paola Calvano