Venerdì 15 aprile 2022 è uscito nelle sale cinematografiche giapponesi “Detective Conan-La sposa di Halloween” (“Meitantei Konan – Halloween no hanayome”), ovvero il venticinquesimo film tratto dal celebre manga (fumetto nipponico, n.d.r.) poliziesco “Detective Conan” (“Meitantei Konan”, 1994-in corso), scritto e disegnato da Gosho Aoyama. Il nostro giornale ha pensato di celebrare questo evento stilando una “Top 5” dei migliori lungometraggi dedicati al “piccolo, grande Detective”. Una breve premessa: in questa classifica verranno presi in considerazione soltanto i quattordici film distribuiti anche in Italia. Prima di iniziare però, per i meno esperti, ecco un brevissimo riassunto della trama di questa affascinantissima opera.
Sinossi
Shinichi Kudo è un liceale di 16 anni e, nonostante la giovane età, è un abilissimo investigatore che spesso collabora con la polizia risolvendo casi molto complicati. Un giorno, recatosi con l’amica d’infanzia Ran Mori in un parco di divertimenti, assiste in prima persona ad un sanguinoso caso di omicidio sulle montagne russe. Poco dopo riesce facilmente a smascherare il colpevole. Tornando a casa, però, il giovane si imbatte in uno scambio di un’ingente somma di denaro tra due uomini, uno dei quali vestito completamente di nero. Preso da ciò che sta accadendo davanti ai suoi occhi, Shinichi non si accorge dell’arrivo, alle sue spalle, del complice dell’ “uomo in nero” e finisce col venire colpito alla testa e cadere a terra semisvenuto. Essendo un testimone scomodo, i due uomini vestiti di nero decidono di ucciderlo, somministrandogli una misteriosa sostanza, chiamata APTX4869. Il farmaco, tuttavia, ha un effetto ben diverso sul ragazzo: infatti anziché ucciderlo, lo ringiovanisce di dieci anni. Successivamente, per continuare a far credere ai suoi attentatori di essere morto sul serio, così da poter liberamente indagare su di loro, Shinichi decide di non rivelare a nessuno, nemmeno a Ran, la sua vera identità, assumendo così un nome falso: Conan Edogawa.
5) “Detective Conan – L’asso di picche” [“Meitantei Konan – Jūyon-banme no target (tāgetto)”] del 1998
Secondo lungometraggio dedicato a Conan, questo film inizia con una serie di crimini che colpiscono amici e conoscenti del detective Kogoro Mori, padre di Ran. Gli unici indizi che riconducono al colpevole sono delle carte da poker lasciate di volta in volta in prossimità dei luoghi dei misfatti, con il particolare che il numero indicato sulla carta è contenuto nel nome stesso della vittima. Toccherà al piccolo investigatore scoprire la verità e smascherare il misterioso criminale.
La pellicola presenta un giallo davvero intrigante, contraddistinto anche da molte scene emozionanti e piene di suspense e pathos, che contribuiscono a rendere il tutto ancora più godibile. L’unica pecca della storia è che, ad un centro punto, l’identità del colpevole diventa fin troppo ovvia. In ogni caso “L’asso di picche” rimane un film entusiasmante e caldamente consigliato.
4) “Detective Conan – Solo nei suoi occhi” (“Meitantei Konan – Hitomi no naka no ansatsusha”) del 2000
In questo quarto film si narra di un serial killer che ha preso di mira la polizia di Tokyo. Infatti la vicenda inizia con l’assassinio di due ufficiali. Qualche giorno più tardi perfino l’agente Miwako Sato, amica dei nostri protagonisti, viene quasi uccisa dallo stesso omicida. Testimone oculare di quest’ultimo crimine è Ran, che tuttavia per lo shock perde la memoria. Conan, dunque, è costretto a scoprire il colpevole prima che possa attentare alla vita della giovane ragazza, rea di averlo visto in faccia.
Il lungometraggio presenta dei toni molto drammatici, dato soprattutto il coinvolgimento diretto, negli eventi delittuosi, di personaggi abbastanza centrali all’interno dell’opera e molto amati dal pubblico, come l’agente Sato e Ran. Il caso, poi, si rivela essere molto intrigante e coinvolgente, al punto che fino alla fine si rimane col fiato sospeso in attesa di scoprire la vera identità del colpevole. Inoltre questo è uno dei film in cui viene maggiormente affrontato il rapporto amoroso esistente tra Shinichi e Ran. Difatti moltissime scene sono incentrate su quest’ultima che, nonostante la perdita della memoria, inizia a sospettare della vera natura di Conan. In conclusione, “Solo nei suoi occhi” è una pellicola raccomandata sia per gli amanti della suspense che per quelli dei sentimenti: buona visione!
3) “Detective Conan – La musica della paura” [“Meitaintei Konan – Senritsu no full score (furu sukoa)”] del 2008
Dodicesimo lungometraggio di questa serie cinematografica, il film inizia con una terribile esplosione alla “Domoto Music Academy” di Tokyo. Ciò causa la morte di due giovani musicisti e il grave ferimento di una celebre violinista, che da lì a poco avrebbe dovuto esibirsi in un concerto proprio nell’auditorium della stessa accademia. Dato che sia lui che i suoi amici assisteranno a quel concerto, il piccolo Conan inizia ad indagare nel tentativo di scoprire la verità, per evitare che l’atteso evento musicale possa essere minacciato dal colpevole.
Il caso è ben costruito e munito di un finale molto ritmico e pieno di suspense. Tuttavia bisogna dire che in questo film viene dato decisamente meno spazio alle deduzioni di Conan, che arriva alla soluzione del mistero solo nelle battute finali. Però ciò non è necessariamente una cosa negativa. Infatti la pellicola riesce a scandagliare, meglio di molte altre, gli animi dei personaggi, soprattutto del protagonista. Qui traspaiono moltissimo l’umanità e la sensibilità di Conan, che di solito vengono “offuscate” dal suo geniale intuito investigativo.
2) “Detective Conan – La mappa del mistero” [“Meitantei Konan – Meikyū no crossroad (kurosurōdo)”] del 2003
Il settimo film di “Detective Conan” è totalmente ambientato nella antica e suggestiva città di Kyoto, storica capitale del Giappone. Qui il nostro eroe unisce le forze con il suo migliore amico Heiji Hattori, anch’egli brillante investigatore, per risolvere il mistero che si cela dietro una serie di delitti, avvenuti in varie città nipponiche, ma che sembrano essere in qualche modo collegati proprio all’antica capitale.
“La mappa del mistero” è un film spettacolare soprattutto dal punto di vista visivo: gli affascinantissimi luoghi di Kyoto vengono tutti mostrati all’interno della pellicola, grazie a delle riuscitissime e davvero efficaci animazioni. Difatti lo spettatore può godere della visione dei sensazionali panorami naturali e dei meravigliosi monumenti della città nipponica, come se la stesse visitando di persona. Il caso è molto intrigante, specialmente perché è strettamente legato alla letteratura giapponese e alla storia e all’urbanistica di Kyoto. Inoltre questo è uno dei lungometraggi di “Detective Conan” più romantici. Al centro della narrazione, in effetti, vi sono l’amore fra Ran e Shinichi e quello di Heiji per una fantomatica bambina, conosciuta anni prima proprio nell’antica capitale. Visione consigliata con l’ausilio di pop-corn e bibite!
1) “Detective Conan – Requiem per un detective” [(“Meitantei Konan – Tantei-tachi no requiem (rekuiemu)”] del 2006
Una suspense degna dei grandi thriller regna sovrana in questa decima pellicola sul “piccolo grande investigatore”. Un misterioso individuo invita il detective Kogoro, Ran, Conan e i loro piccoli amici a raggiungerlo in un hotel di un grande parco divertimenti. Qui un collaboratore dello strano ospite distribuisce a ogni presente un braccialetto per entrare nel parco. A quel punto tutti vengono invitati a godersi le attrattive del luna park, esclusi Kogoro e Conan. Poco dopo i due vengono informati dall’uomo misterioso che i braccialetti sono in realtà delle bombe, che detoneranno nel momento in cui chi ne indossa uno uscirà dall’area del parco. Per salvare la vita a Ran e ai bambini, Conan dovrà accettare la sfida dello sconosciuto, cercando di risolvere un caso di rapina e omicidio, avvenuto tempo prima e rimasto ancora insoluto.
La parte più bella del lungometraggio è senza dubbio il clima di ansia e tensione che via via si va ad intensificare, trovando il proprio culmine nelle scene finali. Ciò rende impossibile non appassionarsi alla trama: difatti lo spettatore non può fare altro che aspettare tribolante la conclusione del film. Un’altra qualità della pellicola è senza dubbio la presenza di quasi tutti i personaggi più celebri del manga, che arricchiscono, sia con gag comiche che con momenti di pathos, l’intera storia. Inoltre, nonostante tale cospicuo numero di personaggi, nessuno di questi viene sacrificato al beneficio di altri. Al contrario, si può dire che ciascun carattere è ben costruito e svolge perfettamente il proprio ruolo all’interno della trama. Insomma un film imperdibile per gli appassionati di gialli e di questa straordinaria opera nota come “Detective Conan”.
Cesare Vicoli