I Carabinieri della stazione Tollo e del Nucleo operativo della Compagnia di Ortona hanno denunciato un disoccupato 60enne di Canosa Sannita ritenuto il presunto responsabile dell’incendio doloso di tre autovetture, tutte di proprietà dello stesso nucleo familiare, avvenuto lo scorso anno nel centro storico di Canosa Sannita.
La notte di Santo Stefano i carabinieri e i vigili del fuoco di Ortona intervenuti sul posto già dalle prime indagini avevano riscontrato l’origine dolosa del rogo in quanto le auto erano andate in fiamme contemporaneamente senza il passaggio del fuoco dall’una all’altra.
Un danno patrimoniale di rilevante entità in quanto il valore della BMW X3, dell’Alfa Romeo GTV e della Land Rover Free Lander ammontava a circa 40mila euro non coperto da assicurazione.
I sospetti dei carabinieri della stazione di Tollo si erano da subito indirizzati sul 60enne in quanto i militari erano già a conoscenza del contenzioso di natura economica che era intercorso con uno dei componenti della famiglia proprietaria dei veicoli distrutti dalle fiamme. Il sospettato era stato sentito dai carabinieri la notte stessa sul luogo dell’evento e subito dopo convocato in caserma. Qui aveva fornito dichiarazioni sui suoi movimenti e sulle frequentazioni avute nel corso delle ore antecedenti il fatto che dalle indagini si erano rilevate prive di fondamento.
Un importante ausilio per la ricostruzione del grave episodio lo avevano dato infatti dapprima alcune testimonianze e poi le immagini riprese dall’impianto di videosorveglianza comunale, grazie alle quali si erano potuti accertare i movimenti che l’indagato aveva fatto quella sera proprio in corrispondenza del punto esatto dove i veicoli erano parcheggiati e negli stessi istanti in cui erano scoppiatele fiamme mentre ai carabinieri l’uomo aveva fornito informazioni totalmente discordanti.