Resta al centro della battaglia giudiziaria fra il Comune (l’ente a cui era stata affidata) e gli eredi della famiglia Bevilacqua, la villa di via dei Bontempi confiscata 11 anni fa ai proprietari. Il Comune, che nulla ha preso e nulla ha fatto all’interno dell’edificio, ritiene di non avere alcuna responsabilità e risponde alla diffida inviata da uno dei legali dei proprietari.
“E’ una vicenda – spiega il sindaco di Vasto, Francesco Menna – di cui si sta occupando l’ufficio legale del Comune. Dialogheremo con l’Agenzia nazionale dei beni confiscati alle mafie e con i giudici della Corte d’Appello dell’Aquila. Non si esclude che l’avvocatura comunale e l’Ufficio Patrimonio consegnino un fascicolo al Procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo”.
Menna appare dunque sereno e sicuro, ma la controparte non è d’accordo al punto che ha presentato una denuncia penale contro il sindaco (o chi per esso) che avrebbe dovuto tutelare la villa durante la temporanea confisca.
Al Comune i Bevilacqua contestano l’articolo 388 e cioè la mancata osservanza dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria che disponeva anche la conservazione e l’integrità dell’immobile.
Contestualmente all’azione penale, i Bevilacqua hanno avviato anche un’azione civile affidandosi all’avvocato Cristiano Bertoncini.
Paola Calvano