“La morte di un paziente dopo ore e ore di attesa al Pronto Soccorso di Pescara è l’ultimo caso della vergogna che si sta consumando nella sanità pubblica della nostra regione e della Asl pescarese. Per questo ho voluto compiere un gesto fortissimo come quello di incatenarmi al cancello del Pronto Soccorso, perché tutti i cittadini e le cittadine devono sapere quello che accade a Pescara e provincia, dove non esistono né organizzazione né programmazione, dove non ci sono assunzioni e dove i presidi vengono depotenziati o abbandonati a loro stessi.
Per anni abbiamo fatto proposte alla maggioranza di centrodestra che ha in mano la gestione della sanità regionale, ma davanti a noi abbiamo trovato un muro di gomma. La soluzione per evitare liste d’attesa chilometriche esiste e la voglio ribadire una volta di più. Servono incentivi economici in busta paga per incentivare i medici a prestare servizio in Pronto Soccorso, serve la previsione di premialità curriculuari nelle fasi di redazione dei bandi per le assunzioni, serve l’utilizzo del precetto, uno strumento con cui è possibile precettare medici di altri reparti per dare manforte al Pronto Soccorso.
Sono tutte ipotesi percorribili da subito, eppure nessuno nel centrodestra muove un dito. Non vengano a dirci che mancano soldi perché sono bastate poche ore per trovare milioni e milioni di euro per ospitare il ritiro estivo di una squadra di calcio. I fondi ci sono, basta saperli usare. Io sono pronto a fare altri gesti ancor più eclatanti di questo dando voce a chi non ne ha e finché non sarò ascoltato da chi governa la Regione”. Ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari.