La sede del Cotir di Vasto di contrada Zimarino da elegante centro di ricerca è diventato rifugio di sbandati e ladri. Il sindaco, Francesco Menna, torna a chiedere alla Regione il recupero dell’ex centro ricerche e dell’area circostante e avanza una serie di proposte. “L’importante è mettere fine ai continui assalti di vandali e ladri”, afferma il primo cittadino.
Mezzi agricoli, attrezzature e computer sono stati rubati, le porte e i sanitari sono stati divelti, le grondaie e i canali di rame spariti e le forestiere svuotate. Gli arredi distrutti . All’interno il fetore è insopportabile.
“Ho denunciato tante volte alla Regione, ente da cui dipende il Cotir, quello che accade. La Regione non risponde e non tiene in alcuna considerazione le mie denunce”, prosegue Menna. “E’ assurdo lasciare in totale abbandono un immobile pubblico che potrebbe essere utilizzato a fini sociali, sanitari e di pubblica utilità. Ho proposto di dare la struttura al Civeta, ma la proposta è stata bocciata. Bocciata anche la trasformazione del capannone in cimitero per cani e gatti. Quella struttura potrebbe diventare la sede della Protezione civile, della Croce rossa o affidata ad enti che si occupano di volontariato. Potrebbe anche essere utilizzata per scopi sportivi. La sua vicinanza al casello di Vasto Nord la rende utile per tantissime iniziative”.
Negli anni sia il centrodestra che il centrosinistra si sono palleggiati le responsabilità. A gennaio 2018 dopo la decisione di sospendere ogni tipo di attività al Cotir assunta e decisa dai liquidatori e ratificata dall’Assessorato alle Politiche agricole della Regione, le cose sono peggiorate.
La struttura costata miliardi di vecchie lire è ora completamente distrutta sia all’interno che all’esterno.
“Ripeto – insiste e conclude Menna – quella struttura, per la sua posizione, potrebbe essere destinata alla pubblica utilità. Nella peggiore delle ipotesi la Regione potrebbe utilizzarla come deposito dopo averla bonificata e ripulita dalla sporcizia. Tutto , ma non l’abbandono e il degrado a cui è stata condannata”.
Qualche mese fa Fabio Cieri, imprenditore della tartuficoltuira e della ristorazione ha proposto di realizzare nel Centro ricerche un centro di ricerca e sperimentazione sul tartufo parlando di una grande opportunità offerta al Vastese e all’Abruzzo.
Cieri avrebbe voluto creare a Vasto un istituto specializzato, dotato di sala convegni, laboratori, uffici, serre e aree didattiche recuperando e valorizzando l’immobile abbandonato. Anche quell’offerta non è stata presa in considerazione.
Paola Calvano