E’ stata Tiziana Magnacca, il sindaco uscente, ad aprire il comizio di chiusura a sostegno di Emanuela De Nicolis sul palco allestito in piazza GIovanni XXIII. Ed ha ricordato il cammino iniziato dieci fa dall’amministrazione targata centrodestra «che si è rimboccata le maniche per risolvere i problemi» ed ora «come è ben visibile San Salvo è molto di più rispetto a dieci anni fa, modernità e progresso non avranno fine» con il ballottaggio del 26 giugno «perché guardiamo oltre».
Da qui l’appello alle forze migliori della città che si rimboccano le maniche «e non si svendono». Il sindaco uscente ha rivendicato quello che ha chiamato «il modello San Salvo, il modello del bene fare» nella consapevolezza di lasciare « una città sana che ho costruito con i miei consiglieri, una città competitiva e libera».
Non è mancato il saluto di Eugenio Spadano, presidente del Consiglio nelle ultime due legislature, che ha parlato di una maggioranza all’insegna della legalità, della moderazione e che ha lasciato i conti in ordine con un avanzo di amministrazione di 800mila euro.
«Per una manciata di voti non abbiamo vinto al primo turno. Abbiamo, quindi, avuto altre due settimane per conoscerci e condividere idee e progetti». Sono le parile con le quali Emanuela De Nicolis ha inizio il suo intervento ribadendo di aver gestito una campagna elettorale in maniera pulita, rispettosa e costruttiva. «C’è qualcuno che vuol mettere le mani sulla città – citando il titolo della pellicola di Francesco Rosi – ma questo non lo permetteremo».
Attenzione allo sviluppo sostenibile ricordando alcuni punti del programma sottoposto al giudizio degli elettori come il nuovo lungomare e il nuovo centro con l’impegno a continuare a rendere ancor di più San Salvo «comune collante con le zone interne».
Ultimo appello della De Nicolis è stato rivolto ai giovani «per loro abbiamo il dovere di governare con lungimiranza» perché possano tornare dopo la laurea a vivere e lavorare in questo territorio «nella consapevolezza di saper costruire il futuro. perché San Salvo è casa nostra e ce ne prenderemo cura».