Tutti vorremmo più sanità tutti i giorni, anche al mare. E’ una richiesta assolutamente legittima. Tuttavia anziché animare le polemiche occorrerebbe fermarsi a riflettere su un dato: le Asl abruzzesi, investite del tema della guardia turistica e quindi non solo quella di Chieti, hanno provveduto a fare gli avvisi per i medici destinati a tale servizio.
Purtroppo nessun medico ha risposto.
Allora il tema è un altro: si può continuare a importare i medici da altri Paese – ringraziamo Cuba che ci ha aiutati in pieno Covid – mentre i nostri ragazzi, potenziali dottori, vengono ostacolati nella loro formazione già al momento dell’accesso alla facoltà di medicina giudicandoli non in base al loro curriculum scolastico ma sulle domande più disparate anche di cultura generale?
Chi ha responsabilità all’intento di partiti che siedono in Parlamento, farebbe bene a sollevare la questione ai loro responsabili regionali e nazionali, anziché sollevare sterili e inutili polemiche a livello locale.
Il sindaco non dispone di facoltà decisionali in merito, e riteniamo che la Asl di Chieti, al pari delle aziende sanitarie che hanno competenza su altri territori costieri, abbia fatto tutto quanto era possibile per garantire a tutti noi e ai nostri turisti un buon livello di tutela sanitaria.
Si spera che quell’ambulanza, messa a disposizione della Asl con un infermiere specializzato al pronto intervento, lavori davvero pochissimo e che i nostri turisti possano godersi pienamente il nostro mare, in totale salute.
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