Molte le aziende del territorio che hanno spento gli impianti e per migliaia di lavoratori sono iniziate le ferie estive. Ferie che quest’anno sono più lunghe del solito causa delle crisi. La lunga pausa della Pilkington e della Sevel ha provocato inevitabilmente un effetto domino. Diverse le imprese che riapriranno dopo il 20 agosto.
Ma ciò che più preoccupa è l’autunno. “La situazione è delicata e con la caduta del governo potrebbe diventare ancora più grave“, afferma il direttore di AssoVasto, Giuseppe La Rana.
Anche il presidente dell’associazione, Alessandro Grassi non nasconde di essere preoccupato. “La crisi sta mettendo il Vastese in ginocchio”, afferma.
Le ferie estive sono state fissate dalle piccole e medie imprese tenendo conto degli ordinativi e della mancanza di materie prime e in attesa di tempi migliori sono state decise lunghe pause lavorative. Il momento è delicato soprattutto per le aziende legate all’automotive. E a ribadirlo nei giorni scorsi i vertici di Assovasto.
Le aziende del comprensorio in affanno sono 120. “Le incognite sono legate soprattutto al mantenimento della produzione legata all’automotive”, ha ribadito il presidente di AssoVasto, Grassi, ma a preoccupare sono anche le possibili delocalizzazioni.
“L’automotive – ricorda La Rana – soffre l’aumento dei prezzi delle materie prime e l’innalzamento dei costi legati ad energia e gas. La caduta del governo è stato un altro duro colpo. I prezzi di luce e gas vanno calmierati”.
L’ultimo appello è stato lanciato dal segretario della Cisl, Primiano Biscotti che afferma: “Chiediamo ai dirigenti Denso un incontro per avere notizie sull’outsurcing e sul futuro”.
Paola Calvano