“In occasione dell’esame della legge per il mercato e la concorrenza, ieri in discussione alla Camera dei Deputati, è stato approvato come raccomandazione l’ordine del giorno n. 12, a firma dell’on. Andrea Delmastro , che impegna il Governo a valutare un apposito regime derogatorio o speciale in favore dei trabocchi della costa abruzzese, al fine di salvaguardare un bene culturale e ambientale unico a livello nazionale ed internazionale”.
Lo rende noto il segretario regionale di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi, il quale spiega come “i nostri parlamentari abbiano posto con forza il problema relativo all’applicabilità ai trabocchi della c.d. direttiva Bolkestein (2006/123/CE), che ha imposto l’obbligo di affidare in concessione il demanio marittimo per scopi turistico-balneari, attraverso procedure di evidenza pubblica. I motivi che giustificherebbero l’attuazione di una deroga in favore dei trabocchi sussistono tutti, senza tenere conto del fatto che ben difficilmente tali manufatti – per la loro specificità nonché per l’esiguità del loro numero – possono essere considerati alla stregua degli stabilimenti balneari. Ricordo come già il presidente Marsilio aveva, nei mesi scorsi, inviato al Ministero una specifica istanza in tal senso, anche alla luce delle disposizioni emanate dalla Regione Abruzzo (legge regionale 10 giugno 2019, n. 7) per il recupero e la valorizzazione dei trabocchi da molo, elementi attrattivi e fondamentali per il turismo regionale, oltre che di forte identificazione dell’intero Abruzzo. Del resto è la stessa direttiva Bolkestein a prevedere la possibilità di superare alcune rigidità, consentendo agli Stati membri di tenere conto, nello stabilire le regole della procedura di selezione, di taluni aspetti tra cui quelli legati alla protezione dell’ambiente, alla difesa del patrimonio culturale e ad altri motivi imperativi d’interesse generale. Fratelli d’Italia accetta di buon grado l’apertura manifestata dal governo e rinnova il massimo impegno a tutela di questa nostra inestimabile ricchezza”.